Unicobas scuola

Ufficio Stampa della Segreteria Nazionale - V. Conegliano, 13 00182 Roma

Tel., segr. e fax: 06 7026630 7027683

http://www.unicobas.etruria.net - unicobas@freemail.it

- COMUNICATO STAMPA 13.6.2000 -

L’UNICOBAS CONTESTA DRASTICAMENTE I DATI SUL BLOCCO DEGLI SCRUTINI FORNITI DAL MINISTERO

Il Ministero della Pubblica istruzione, spinto dalla volontà irrefrenabile di nullificare lo sciopero dei sindacati di base, è caduto in una trappola che si è costruito da solo. La sua nota ufficiale dimostra due cose.

In primis di non essere in grado di far rispettare le leggi sul diritto di sciopero, che obbligano gli Uffici Scolastici Provinciali (Provveditorati) a fornire entro la giornata i dati degli scioperi (ma non hanno neanche quelli di ieri). Ministero e Provveditorati ammettono quindi di muoversi fuori e contro la legge, dal momento che forniscono alla stampa dati dichiaramente parzialissimi.

Secondariamente, la tattica del Ministero è quanto mai furbesca: i dati si riferiscono non al numero di Consigli di Classe, ma al numero complessivo dei docenti, per uno sciopero che invece, proprio su indicazione del sindacato, viene attuato a rotazione. Per evitare la trattenuta dell’intera giornata imposta illegittimamente in luogo della trattenuta oraria, infatti i docenti scioperano a turno, ed espressamente uno per volta, visto che, in virtù delle norme sul collegio perfetto, basta un solo insegnante in sciopero per bloccare e fare riaggiornare uno scrutinio.

Dal novero delle province citate nella nota della PI, ad esclusione di Bari e Cagliari per le quali si offre una rilevazione su 20 scuole, mancano tutte le città maggiori (Roma, Napoli, Milano, Firenze, Palermo, Catania, Cosenza, Genova, Bologna) e volutamente sono citati preferibilmente i residui centri di potere “confederali”, mentre vengono accuratamente esclusi, anche fra le città medie gli altri centri di forza dell’Unicobas (Livorno, Pesaro, Pisa, Pescara, Latina, Frosinone).

Si tratta quindi di dati costruiti per arrivare alla irrisoria percentuale dello 0.28% sul totale degli insegnanti in servizio, contro il dato reale del 70% dei Consigli di Classe bloccati, percentuale che l’Unicobas ha già fornito alla stampa e che oggi conferma.

La parzialità del MPI è palese, visto che, tra l’altro, non fornisce i dati sullo sciopero del sindacato-amico SNALS, che ieri ha pur effettuato uno “sciopero dell’intera giornata”. Questo sì uno sciopero virtuale, visto che l’unica materia su cui si può scioperare il 12 Giugno, a scuole chiuse, è lo scrutinio sulle classi intermedie (anche perchè le altre attività di valutazione propedeutiche agli esami delle classi terminali sono escluse per legge da ogni forma di agitazione). La verità è che anche tanti colleghi dello SNALS ieri hanno aderito al blocco proclamato da Unicobas, Gilda e Cobas.

L’Unicobas infine segnala il caso limite a cui ha portato la profonda illegittimità della nota della Commissione di garanzia sul diritto di sciopero che impone la trattenuta dell’intera giornata: centinaia di docenti, che su nostra indicazione hanno effettuato lo scrutinio delle classi terminali (non colpite dallo sciopero), si sono visti trattenere l’intera giornata per aver poi bloccato lo scrutinio di classi intermedie, nonostante siano stati in servizio per parte delle giornate di ieri e di oggi. L’Unicobas sta raccogliendo migliaia di adesioni al ricorso di massa che verrà immediatamente proposto contro la trattenuta ultrattiva, che ha prodotto anche il totale controsenso giuridico appena segnalato.

In questa battaglia sulla scuola ci sarà un vincitore, e non sarà il Ministero.

Stefano d’Errico

(Segretario Nazionale dell’Unicobas scuola)