Corsi ad indirizzo musicale
nella scuola media
Riconduzione e ordinamento
Istituzione classe di concorso
di "strumento musicale" nella scuola media
IL MINISTRO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE
Vista la legge 3 maggio 1999 n. 124, che all'art.
11 comma 9 contempla la riconduzione a ordinamento dei corsi di scuola
media a indirizzo musicale attualmente autorizzati e funzionanti in via
sperimentale e demanda al Ministro della Pubblica Istruzione di stabilire
le tipologie di strumenti musicali insegnati, i programmi, gli orari, le
prove di esame e l'articolazione delle cattedre, nonché di istituire
una specifica classe di concorso;
Visto il Testo Unico delle disposizioni legislative
vigenti in materia di istruzione, relative alle scuole di ogni ordine e
grado, emanato con il decreto legislativo 16 aprile 1994 n. 297, e in particolare
l'art. 162 che disciplina le condizioni per l'istituzione delle cattedre,
l'art. 165 nella parte in cui prevede le materie di insegnamento comprese
nel piano di studi della scuola media statale, l'art. 166 relativo a programmi
ed orari di insegnamento nella scuola media, nonché l'art. 442 concernente
i criteri e le modalità per la determinazione degli organici;
Visto il decreto ministeriale 8 febbraio 1979, con
il quale sono stati disciplinati programmi, orari e prove di esame per
la scuola media statale;
Visto il decreto ministeriale 3 agosto 1979 con
il quale è stata istituita la sperimentazione dell'insegnamento
di strumento musicale nella scuola media;
Visto il decreto ministeriale 13 febbraio 1996 con
il quale sono stati dettati criteri e modalità per la sperimentazione
dei corsi ad indirizzo musicale, ed in particolare l'art. 5 comma 1 che
già prevedeva, in prospettiva, la possibilità di istituzionalizzare
i predetti corsi e di realizzarne un'equilibrata diffusione sul territorio
nazionale;
Vista la legge 15 marzo 1997, n. 59 ed in particolare
l'art. 21;
Tenuto conto dei risultati positivi evidenziati
nel rapporto redatto dalla commissione incaricata di condurre l'indagine
quanti-qualitativa sulle sperimentazioni musicali;
Visti i programmi e gli orari di insegnamento nei
corsi di scuola media ad indirizzo musicale, proposti dalla commissione
istituita dal Direttore generale dell'istruzione secondaria di 1° grado
con decreto del 9 giugno 1999;
Ritenuto che l'insegnamento di strumento musicale
debba collocarsi nel quadro del progetto complessivo di formazione della
persona secondo i principi generali della scuola media in modo da fornire
agli alunni, destinati a crescere in un mondo fortemente caratterizzato
dalla presenza della musica come veicolo di comunicazione, una maggiore
capacità di lettura attiva e critica della realtà nonché
un'ulteriore opportunità di conoscenza e di espressione a un contributo
al senso di appartenenza sociale;
Acquisito il parere favorevole del Consiglio Nazionale
della Pubblica Istruzione, formulato il 21 luglio 1999;
Considerate le intese precedentemente intercorse
con il Ministro del Tesoro in ordine al necessario incremento delle dotazioni
organiche provinciali;
Art. 1
Nei corsi a indirizzo musicale, autorizzati e funzionanti
ai sensi dei decreti ministeriali 3/8/1979 e 13/2/1996, ricondotti a ordinamento
a decorrere dall'anno scolastico 1999/2000 dall'art. 11 comma 9 della legge
3 maggio 1999 n. 124; l'insegnamento di strumento musicale costituisce
integrazione interdisciplinare ed arricchimento dell'insegnamento obbligatorio
dell'educazione musicale, previsto dall'art. 165 del decreto legislativo
16/4/1994 n. 297, nell'ambito della programmazione educativo-didattica
dai Consigli di classe e del Collegio dei docenti, in sintonia con la premessa
ai programmi della scuola media.
Art. 2
Le classi in cui viene impartito l'insegnamento
di strumento musicale sono formate secondo i criteri generali dettati per
la formazione delle classi, previa apposita prova orientativo-attitudinale
predisposta dalla scuola per gli alunni che all'atto dell'iscrizione abbiano
manifestato la volontà di frequentare i corsi di cui all'art. 1.
Gli alunni di ciascuna classe vengono ripartiti
in quattro gruppi per l'insegnamento di quattro e diversi strumenti musicali.
La scelta delle specialità strumentali da
insegnare è effettuata dal Collegio dei docenti tra quelle indicate
nei programmi allegati, tenendo conto del rilevante significato formativo
e didattico della musica d'insieme.
Art. 3
Per ciascun corso, ferma restando la dotazione organica
per la copertura di due ore settimanali per classe di educazione musicale,
già prevista dall'ordinamento degli studi, è attribuita la
dotazione organica di quattro cattedre di strumento musicale, articolata
su tre classi.
Le ore di insegnamento sono destinate alla pratica
strumentale individuale e/o per piccoli gruppi anche variabili nel corso
dell'anno, all'ascolto partecipativo, alle attività di musica di
insieme, nonché alla teoria e lettura della musica; quest'ultimo
insegnamento - un'ora settimanale per classe - può essere impartito
anche per gruppi strumentali.
Nell'ambito dell'autonomia organizzativa e didattica
gli Organi collegiali della scuola possono adeguare il modello organizzativo
di cui al presente decreto alle situazioni particolari di funzionamento
dei corsi, al fine di realizzare l'impiego ottimale delle risorse, anche
prevedendo attività di approfondimento, potenziamento e recupero.
Art. 4
L'assetto ordinamentale previsto dal presente decreto
può essere attuato, previa deliberazione degli Organi collegiali,
anche per le classi successive alla prima, già a decorrere dall'anno
scolastico 1999/2000.
In via transitoria è consentito il mantenimento
dell'assetto attuale sia dei corsi nei quali viene impartito l'insegnamento
di soli tre strumenti - nei quali saranno istituite due cattedre del medesimo
strumento - sia dei corsi nei quali è previsto l'insegnamento di
cinque strumenti. La fase transitoria, in entrambi i casi, dovrà
avere termine non oltre la conclusione dell'anno scolastico 2004/2005.
Ogni altra difformità non riconducibile al
modello ordinamentale è consentita limitatamente alle classi consequenziali
alla prima del corso a suo tempo autorizzato e cessa al termine del triennio.
Art. 5
Con successivo provvedimento saranno definiti, per
l'anno scolastico 1999/2000, gli incrementi delle dotazioni provinciali,
in relazione alle esigenze connesse ai corsi a indirizzo musicale autorizzati
e funzionanti nell'anno scolastico 1998/99.
Art. 6
La tipologia degli strumenti musicali e i relativi
programmi di insegnamento sono stabiliti secondo il testo allegato al presente
decreto (All. A).
Art. 7
L'insegnante di strumento musicale, in sede di valutazione
periodica e finale, esprime un giudizio analitico sul livello di apprendimento
raggiunto da ciascun alunno al fine della valutazione globale che il Consiglio
di classe formula a norma dell'art. 177 del decreto legislativo 16 aprile
1994, n. 297.
Art. 8
In sede di esame di licenza viene verificata, nell'ambito
del previsto colloquio pluridisciplinare, anche la competenza musicale
raggiunta al termine del triennio sia sul versante della pratica esecutiva,
individuale e/o d'insieme, sia su quello teorico.
Art. 9
E' istituita la classe di concorso di "strumento
musicale nella scuola media" (Cl. n. 77/A) per l'insegnamento delle specialità
strumentali di cui al presente decreto.
Alla predetta classe di concorso si accede, in prima
applicazione, con il possesso dello specifico diploma di Conservatorio
relativo alle diverse specialità strumentali congiuntamente ai requisiti
previsti dall'articolo 11 comma 9 della legge 3 maggio 1999 n. 124. L'inserimento
nelle graduatorie permanenti ivi contemplate avviene dopo l'espletamento
della sessione riservata di esami di abilitazione all'insegnamento, disposta
per i docenti non in possesso dell'abilitazione in educazione musicale.
Art. 10
Con separato decreto saranno stabiliti le prove
e i programmi di esame per le procedure concorsuali nonché i titoli
previsti per accedere, a regime, alla classe di concorso di cui al precedente
articolo.
Art. 11
In attesa dell'espletamento delle procedure di assunzione
a tempo indeterminato previste dal comma 9 dell'art. 11 della legge 3 maggio
1999 n. 124, per l'anno scolastico 1999/2000 è prorogata la validità
degli elenchi prioritari compilati sulla base dell'articolo 6 del decreto
ministeriale 13/2/1996 per l'assunzione di personale a tempo determinato.
Art. 12
Esaurita la fase transitoria di cui al precedente
articolo, per l'assunzione del personale docente a tempo determinato, si
applicano le norme generali al momento in vigore.
Il presente decreto sarà inviato alla Corte
dei Conti per il visto e la registrazione, ai sensi dell'art. 3 della legge
14 gennaio 1994, n. 20.
1. INDICAZIONI GENERALI
L'insegnamento strumentale costituisce integrazione
interdisciplinare ed arricchimento dell'insegnamento obbligatorio dell'educazione
musicale nel più ampio quadro delle finalità della scuola
media e del progetto complessivo di formazione della persona.
Esso concorre, pertanto, alla più consapevole
appropriazione del linguaggio musicale, di cui fornisce all'alunno preadolescente
una piena conoscenza, integrando i suoi aspetti tecnico-pratici con quelli
teorici, lessicali, storici e culturali che insieme costituiscono la complessiva
valenza dell'educazione musicale; orienta quindi le finalità di
quest'ultima anche in funzione di un più adeguato apporto alle specifiche
finalità dell'insegnamento strumentale stesso.
La musica e la sua evoluzione linguistica hanno
avuto, e continuano ad avere, nel loro divenire, frequenti momenti di incontro
con le discipline letterarie, scientifiche e storiche. L'indirizzo musicale
richiede quindi che l'ambito in cui si realizza offra un'adeguata condizione
metodologica di interdisciplinarità: l'educazione musicale e la
pratica strumentale vengono così posti in costante rapporto con
l'insieme dei campi del sapere.
La musica viene in tal modo liberata da quell'aspetto
di separatezza che l'ha spesso penalizzata e viene resa esplicita la dimensione
sociale e culturale dell'evento musicale.
Sviluppare l'insegnamento musicale significa fornire
agli alunni, destinati a crescere in un mondo fortemente segnato dalla
presenza della musica come veicolo di comunicazione, spesso soltanto subìta,
una maggiore capacità di lettura attiva e critica del reale, un'ulteriore
possibilità di conoscenza, espressione e coscienza, razionale ed
emotiva, di sé.
Obiettivo del corso triennale, quindi, una volta
fornita una completa e consapevole alfabetizzazione musicale, è
porre alcuni traguardi essenziali che dovranno essere da tutti raggiunti.
Il rispetto delle finalità generali di carattere orientativo della
scuola media non esclude la valorizzazione delle eccellenze.
Adeguata attenzione viene riservata a quegli aspetti
del far musica, come la pratica corale e strumentale di insieme, che pongono
il preadolescente in relazione consapevole e fattiva con altri soggetti.
L'autonomia scolastica potrà garantire ulteriori
possibilità di approfondimento e sviluppo anche nella prospettiva
di rendere l'esperienza musicale funzionale o propedeutica alla prosecuzione
degli studi, nonché alla diffusione della cultura musicale nel territorio,
in modo da rafforzare il ruolo della scuola come luogo di aggregazione
e diffusione di saperi e competenze.
2. ORIENTAMENTI FORMATIVI
L'insegnamento strumentale conduce, attraverso l'integrazione
con l'educazione musicale e l'apprendimento della notazione e delle strutture
metriche e ritmiche, all'acquisizione di capacità cognitive in ordine
alle categorie musicali fondamentali (melodia, armonia, ritmo, timbro,
dinamica, agogica) e alla loro traduzione operativa nella pratica strumentale,
onde consentire agli alunni l'interiorizzazione di tratti significativi
del linguaggio musicale a livello formale, sintattico e stilistico.
I contenuti dell'educazione musicale, a loro volta,
e in specie l'educazione dell'orecchio, l'osservazione e analisi dei fenomeni
acustici, il riconoscimento degli attributi fisici del suono, la lettura
dell'opera musicale intesa come ascolto guidato e ragionato, si modellano
con il necessario contributo della pratica strumentale.
L'insegnamento strumentale:
- promuove la formazione globale dell'individuo
offrendo, attraverso un'esperienza musicale resa più completa dallo
studio dello strumento, occasioni di maturazione logica, espressiva, comunicativa;
- integra il modello curricolare con percorsi
disciplinari intesi a sviluppare, nei processi evolutivi dell'alunno, unitamente
alla dimensione cognitiva, la dimensione pratico-operativa, estetico-emotiva,
improvvisativo-compositiva;
- offre all'alunno, attraverso l'acquisizione
di capacità specifiche, ulteriori occasioni di sviluppo e orientamento
delle proprie potenzialità, una più avvertita coscienza di
sé e del modo di rapportarsi al sociale;
- fornisce ulteriori occasioni di integrazione
e di crescita anche per gli alunni in situazione di svantaggio.
In particolare la produzione dell'evento musicale attraverso la pratica strumentale:
· comporta processi di organizzazione e formalizzazione
della gestualità in rapporto al sistema operativo dello strumento
concorrendo allo sviluppo delle abilità senso-motorie legate a schemi
temporali precostituiti;
· dà all'alunno la possibilità
di accedere direttamente all'universo di simboli, significati e categorie
fondanti il linguaggio musicale che i repertori strumentali portano con
sé;
· consente di mettere in gioco la soggettività,
ponendo le basi per lo sviluppo di capacità di valutazione critico-estetiche;
· permette l'accesso ad autonome elaborazioni
del materiale sonoro (improvvisazione - composizione), sviluppando la dimensione
creativa dell'alunno.
L'essenziale aspetto performativo della pratica strumentale porta alla consapevolezza della dimensione intersoggettiva e pubblica dell'evento musicale stesso, fornendo un efficace contributo al senso di appartenenza sociale.
3. OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO
Nel campo della formazione musicale l'insegnamento
strumentale persegue un insieme di obiettivi generali all'interno dei quali
si individua l'acquisizione di alcuni traguardi essenziali, quali:
· il dominio tecnico del proprio strumento
al fine di produrre eventi musicali tratti da repertori della tradizione
scritta e orale con consapevolezza interpretativa, sia nella restituzione
dei processi formali sia nella capacità di attribuzione di senso;
· la capacità di produrre autonome
elaborazioni di materiali sonori, pur all'interno di griglie predisposte;
· l'acquisizione di abilità in ordine
alla lettura ritmica e intonata e di conoscenze di base della teoria musicale;
· un primo livello di consapevolezza del
rapporto tra organizzazione dell'attività senso-motoria legata al
proprio strumento e formalizzazione dei propri stati emotivi;
· un primo livello di capacità performative
con tutto ciò che ne consegue in ordine alle possibilità
di controllo del proprio stato emotivo in funzione dell'efficacia della
comunicazione.
4. CONTENUTI FONDAMENTALI
I contenuti delle singole specificità strumentali
che devono essere perseguiti sono:
· ricerca di un corretto assetto psico-fisico:
postura, percezione corporea, rilassamento, respirazione, equilibrio in
situazioni dinamiche, coordinamento;
· autonoma decodificazione allo strumento
dei vari aspetti delle notazioni musicali: ritmico, metrico, frastico,
agogico, dinamico, timbrico, armonico;
· padronanza dello strumento sia attraverso
la lettura sia attraverso l'imitazione e l'improvvisazione, sempre opportunamente
guidata;
· lettura ed esecuzione del testo musicale
che dia conto, a livello interpretativo, della comprensione e del riconoscimento
dei suoi parametri costitutivi;
· acquisizione, da parte degli alunni, di
un metodo di studio basato sull'individuazione dell'errore e della sua
correzione;
· promozione della dimensione ludico-musicale
attraverso la musica di insieme e la conseguente interazione di gruppo.
La capacità di lettura va rinforzata dalla
"lettura a prima vista" e va esercitata non soltanto sulla notazione tradizionale
ma anche su quelle che utilizzano altri codici, con particolare riferimento
a quelli più consoni alle specificità strumentali.
Altri obiettivi di apprendimento e contenuti fondamentali
sono specifici per i singoli strumenti per cui si rinvia alle successive
indicazioni.
5. COMPETENZE E CRITERI DI VALUTAZIONE
L'insegnamento strumentale concorre, attraverso
una programmata integrazione tra le discipline musicali, alla costituzione
della competenza musicale generale che si fonda su:
· il riconoscimento e la descrizione degli
elementi fondamentali della sintassi musicale;
· il riconoscimento e la descrizione di generi
musicali, forme elementari e semplici condotte compositive;
· la capacità di collocare in ambito
storico-stilistico gli eventi musicali praticati;
· la produzione e/o la riproduzione di melodie
attraverso il mezzo vocale con il supporto della lettura ritmica e intonata.
Lo studio strumentale, a sua volta, si fonda su:
· capacità di lettura allo strumento,
intesa come capacità di correlazione segno (con tutte le valenze
semantiche che comporta nel linguaggio musicale) - gesto - suono;
· uso e controllo dello strumento nella
pratica individuale e collettiva, con particolare riferimento ai riflessi
- determinati dal controllo della postura e dallo sviluppo senso-motorio
- sull'acquisizione delle tecniche specifiche;
· capacità di esecuzione e ascolto
nella pratica individuale e collettiva, ossia livello di sviluppo dei
processi di attribuzione di senso e delle capacità organizzative
dei materiali sonori;
· esecuzione, interpretazione ed eventuale
elaborazione autonoma allo strumento del materiale sonoro, laddove
anche l'interpretazione può essere intesa come livello di sviluppo
delle capacità creative.
Fermi restando gli obiettivi e le indicazioni programmatiche
definite per le singole specialità strumentali, la verifica dei
risultati del percorso didattico relativo all'insegnamento strumentale
si basa sull'accertamento di una competenza intesa come dominio, ai livelli
stabiliti, del sistema operativo del proprio strumento in funzione di una
corretta produzione dell'evento musicale rispetto ai suoi parametri costitutivi:
struttura frastica e metro-ritmica e struttura melodico-armonica, con le
relative connotazioni agogico-dinamiche.
I processi di valutazione dovranno comunque ispirarsi
ai criteri generali della valutazione formativa propria della scuola media.
6. ESEMPLIFICAZIONI METODOLOGICHE
Gli strumenti metodologici che seguono hanno un
valore prevalentemente indicativo nel rispetto dell'autonomia di progettazione
e programmazione delle singole scuole.
Posto che:
· le diverse caratteristiche organologiche
degli strumenti implicano una diversa progressione nell'acquisizione delle
tecniche specifiche, con tempi differenziati nella possibilità di
accesso diretto alle categorie musicali indicate negli orientamenti formativi;
· in un triennio tali possibilità
sono oggettivamente limitate;
· nella fascia d'età della scuola
media si avviano più strutturate capacità di astrazione e
problematizzazione,
la pratica della musica d'insieme si pone come strumento
metodologico privilegiato. Infatti l'evento musicale prodotto da un insieme
ed opportunamente progettato sulla base di differenziate capacità
operativo-strumentali, consente, da parte degli alunni, la partecipazione
all'evento stesso, anche a prescindere dal livello di competenza strumentale
raggiunto.
L'accesso alle categorie fondanti il linguaggio
musicale e al suo universo trova quindi un veicolo in una viva e concreta
esperienza che può essere più avanzata, sul piano musicale,
di quanto non possa esserlo quella riferita alla sola pratica individuale.
Particolare attenzione va data alla pratica vocale
adeguatamente curata a livello del controllo della fonazione, sia come
mezzo più immediato per la partecipazione all'evento musicale e
per la sua produzione, sia come occasione per accedere alla conoscenza
della notazione e della relativa teoria al fine di acquisire dominio nel
campo della lettura intonata. La competenza ritmica, oltre ad essere assunta
mediante il controllo dei procedimenti articolatori propri dei vari strumenti,
deve essere incrementata da una pratica fonogestuale individuale e collettiva
sostenuta dalla capacità di lettura. In tale prospettiva metodologica
la pratica del solfeggio viene sciolta nella più generale pratica
musicale.
Anche l'ascolto va inteso come risorsa metodologica,
tanto all'interno dell'insegnamento strumentale, quanto nella musica d'insieme.
In particolare è finalizzato a sviluppare
capacità di controllo ed adeguamento ai modelli teorici basati sui
parametri fondamentali della musica rivelandosi mezzo indispensabile per
la riproduzione orale e/o scritta di strutture musicali di varia complessità.
Esso deve inoltre tendere a sviluppare capacità discriminative e
comparative delle testimonianze musicali più significative, capacità
utili, nella pratica strumentale, alla riproduzione di modelli esecutivo-interpretativi.
Altra risorsa metodologicamente efficace può
essere l'apporto delle tecnologie elettroniche e multimediali. L'adozione
mirata e intellettualmente sorvegliata di strumenti messi a disposizione
dalle moderne tecnologie può costituire un incentivo a sviluppare
capacità creativo-elaborative senza che queste vengano vincolate
al dominio tecnico di strumenti musicali che richiedono un'avanzata capacità
di controllo.
Gli strumenti metodologici suggeriti presuppongono
una condizione generale di infra ed interdisciplinarità. Da una
parte infatti, l'apprendimento strumentale integrato con quello dell'educazione
musicale e della teoria e lettura della musica configura un processo di
apprendimento musicale unitario, dall'altra le articolazioni della dimensione
cognitiva messe in gioco da questo processo attivano relazioni con altri
apprendimenti del curricolo, realizzando la condizione per l'interdisciplinarità.
7. STRUMENTI MUSICALI E INDICAZIONI PROGRAMMATICHE
Il perseguimento degli obiettivi sotto indicati
si articolerà sia in attività individuali sia in attività
collettive (piccoli gruppi, musica d'insieme): le abilità via via
raggiunte andranno utilizzate sin dai livelli più elementari con
finalità espressive e comunicative, e consolidate attraverso l'integrazione
di conoscenze acquisite nell'ambito della teoria musicale e della lettura
ritmica e intonata. Tali conoscenze potranno essere assunte in percorsi
temporali diversi da quelli necessari al raggiungimento degli obiettivi
degli specifici insegnamenti strumentali.
La successione degli obiettivi verrà stabilita
dagli insegnanti in modo da determinare un percorso graduale che tenga
conto delle caratteristiche e delle potenzialità dei singoli alunni.
I contenuti fondamentali dovranno essere selezionati
tenendo conto dell'approccio agli stili e alle forme, e della distinzione
dei linguaggi.
Esercizi e studi finalizzati all'acquisizione di
specifiche abilità tecniche possono rientrare nel percorso metodologico
e didattico di ciascun insegnante che terrà comunque conto delle
innovazioni della didattica strumentale.
FLAUTO
· Acquisizione e sviluppo della tecnica di
respirazione attraverso il controllo e la consapevolezza dei processi inspiratorio
ed espiratorio;
· acquisizione della tecnica di emissione
nei tre registri e progressivo sviluppo di una buona sonorità, della
capacità di controllo del suono e di intonazione nelle diverse situazioni
timbriche e dinamiche e nei cambi di registro;
· acquisizione consapevole della funzione
dei segni dinamici, agogici ed espressivi e loro realizzazione;
· acquisizione del controllo della postura
e della posizione della mano;
· conoscenza delle posizioni cromatiche dello
strumento nei tre registri e acquisizione di una sicura tecnica "digitale"
(precisione nella coordinazione dei movimenti e sviluppo del controllo
delle diverse velocità);
· controllo consapevole delle "articolazioni"
(uso del legato e staccato, qualità e velocità dello staccato,
utilizzo dei diversi tipi di staccato e delle combinazioni di staccato
e legato);
· approccio all'esecuzione di abbellimenti
(acciaccature e appoggiature, mordenti, gruppetti e trilli);
· esplorazione e capacità di utilizzo
delle diverse possibilità timbriche dello strumento, anche in relazione
ad alcune delle moderne tecniche compositive.
Alla fine del triennio gli allievi dovranno saper
eseguire con consapevolezza brani solistici e d'insieme appartenenti a
diversi generi, epoche, stili, di difficoltà tecnica adeguata al
percorso compiuto.
Il livello minimo di tecnica strumentale che l'allievo
dovrà aver acquisito prevede i seguenti contenuti:
- principali figurazioni ritmiche in tempi semplici
e composti;
- utilizzo dell'estensione di 2 ottave con passaggi
diatonici e cromatici;
- staccato e legato;
- variazioni dinamiche e agogiche.
OBOE
· Impostazione e rafforzamento del labbro
in rapporto all'uso dell'ancia;
· acquisizione e sviluppo della tecnica di
respirazione attraverso il controllo e la consapevolezza dei processi inspiratorio
ed espiratorio;
· acquisizione della tecnica d'emissione:
suoni fondamentali e controllo dell'intonazione;
· acquisizione del controllo della postura
e della chiusura dei fori;
· acquisizione consapevole della funzione
dei segni dinamici, agogici ed espressivi e loro realizzazione;
· conoscenza delle posizioni cromatiche nella
completa estensione dello strumento; posizioni secondarie: fa seconda,
fa a forcella, seconda posizione con la mano sinistra, tutte le posizioni
compresi i trilli e le note acute;
· controllo consapevole delle articolazioni;
· acquisizione della tecnica del vibrato;
· conoscenza ed eventuale uso delle nuove
tecniche strumentali: note multiple, ecc.
Alla fine del triennio gli allievi dovranno saper
eseguire con consapevolezza brani solistici e d'insieme appartenenti a
diversi generi, epoche, stili, di difficoltà tecnica adeguata al
percorso compiuto.
Il livello minimo di tecnica strumentale che l'allievo
dovrà aver acquisito prevede i seguenti contenuti:
- principali figurazioni ritmiche in tempi semplici
e composti;
- utilizzo dell'estensione di 2 ottave con passaggi
diatonici e cromatici;
- staccato e legato;
- variazioni dinamiche e agogiche.
CLARINETTO
· Acquisizione e sviluppo della tecnica di
respirazione attraverso il controllo e la consapevolezza dei processi inspiratorio
ed espiratorio;
· acquisizione della tecnica di emissione
dei suoni fondamentali e del passaggio agli armonici naturali. Controllo
dell'intonazione;
· acquisizione consapevole della funzione
dei segni dinamici, agogici ed espressivi e loro realizzazione;
· conoscenza delle posizioni cromatiche nella
completa estensione dello strumento;
· esplorazione e capacità di utilizzo
delle diverse possibilità timbriche dello strumento, anche in relazione
ad alcune delle moderne tecniche compositive.
Alla fine del triennio gli allievi dovranno saper
eseguire con consapevolezza brani solistici e d'insieme appartenenti a
diversi generi, epoche, stili, di difficoltà tecnica adeguata al
percorso compiuto.
Il livello minimo di tecnica strumentale che l'allievo
dovrà aver acquisito prevede i seguenti contenuti:
- principali figurazioni ritmiche in tempi semplici
e composti;
- utilizzo di tutta l'estensione dello strumento
con passaggi diatonici e cromatici;
- staccato e legato;
- variazioni dinamiche e agogiche.
SAXOFONO
· Acquisizione e sviluppo della tecnica di
respirazione attraverso il controllo e la consapevolezza dei processi inspiratorio
ed espiratorio;
· acquisizione della tecnica di emissione
dei suoni fondamentali e del passaggio agli armonici naturali. Controllo
dell'intonazione;
· acquisizione consapevole della funzione
dei segni dinamici, agogici ed espressivi e loro realizzazione;
· conoscenza delle posizioni cromatiche nella
completa estensione dello strumento;
· esplorazione e capacità di utilizzo
delle diverse possibilità timbriche dello strumento, anche in relazione
ad alcune delle moderne tecniche compositive.
Alla fine del triennio gli allievi dovranno saper
eseguire con consapevolezza brani solistici e d'insieme appartenenti a
diversi generi, epoche, stili, di difficoltà tecnica adeguata al
percorso compiuto.
Il livello minimo di tecnica strumentale che l'allievo
dovrà aver acquisito prevede i seguenti contenuti:
- principali figurazioni ritmiche in tempi semplici
e composti;
- utilizzo di tutta l'estensione dello strumento
con passaggi diatonici e cromatici;
- staccato e legato;
- variazioni dinamiche e agogiche.
FAGOTTO
· Impostazione e rafforzamento del labbro
in rapporto all'uso dell'ancia;
· acquisizione e sviluppo della tecnica di
respirazione attraverso il controllo e la consapevolezza dei processi inspiratorio
ed espiratorio;
· acquisizione della tecnica d'emissione:
suoni fondamentali e controllo dell'intonazione;
· acquisizione del controllo della postura
e della chiusura dei fori;
· acquisizione consapevole della funzione
dei segni dinamici, agogici ed espressivi e loro realizzazione;
· conoscenza delle posizioni cromatiche nella
completa estensione dello strumento;
· controllo consapevole delle articolazioni;
· acquisizione della tecnica del vibrato;
· conoscenza ed eventuale uso delle nuove
tecniche strumentali.
Alla fine del triennio gli allievi dovranno saper
eseguire con consapevolezza brani solistici e d'insieme appartenenti a
diversi generi, epoche, stili, di difficoltà tecnica adeguata al
percorso compiuto.
Il livello minimo di tecnica strumentale che l'allievo
dovrà aver acquisito prevede i seguenti contenuti:
- principali figurazioni ritmiche in tempi semplici
e composti;
- utilizzo di tutta l'estensione con passaggi diatonici
e cromatici;
- staccato e legato;
- variazioni dinamiche e agogiche.
CORNO
· Acquisizione di un'adeguata impostazione
strumentale con particolare riguardo alla naturale impostazione del bocchino
sulle labbra;
· sviluppo della muscolatura labiale attraverso
esercitazione di "buzzing" senza e con il bocchino;
· acquisizione e sviluppo della tecnica di
respirazione attraverso il controllo e la consapevolezza dei processi inspiratorio
ed espiratorio;
· acquisizione della tecnica di emissione:
suoni naturali ed armonici e controllo dell'intonazione;
· acquisizione consapevole della funzione
dei segni dinamici, agogici ed espressivi e loro realizzazione e interpretazione
(crescendo, diminuendo, accelerando, legato, staccato);
· ampliamento dell'estensione attraverso
lo sviluppo degli armonici sulle 7 posizioni;
· conoscenza ed eventuale uso delle nuove
tecniche strumentali (frullato, glissato, sordine, suoni chiusi, suoni
d'eco);
· conoscenza delle scale maggiori e minori
fino a tre alterazioni;
· esecuzione di brani solistici e di insieme
nelle tonalità maggiori fino a tre alterazioni, esecuzioni di semplici
brani a prima vista.
Alla fine del triennio gli allievi dovranno saper
eseguire con consapevolezza brani solistici e d'insieme appartenenti a
diversi generi, epoche, stili, di difficoltà tecnica adeguata al
percorso compiuto.
Il livello minimo di tecnica strumentale che l'allievo
dovrà aver acquisito prevede i seguenti contenuti:
- utilizzo delle prime tre posizioni del corno in
fa;
- principali figurazioni ritmiche in tempi semplici
e composti;
- staccato e legato;
- variazioni dinamiche e agogiche.
TROMBA
· Acquisizione di un'adeguata impostazione
strumentale con particolare riguardo alla naturale impostazione del bocchino
sulle labbra;
· sviluppo della muscolatura labiale attraverso
esercitazione di "buzzing" senza e con il bocchino;
· acquisizione e sviluppo della tecnica di
respirazione attraverso il controllo e la consapevolezza dei processi inspiratorio
ed espiratorio;
· acquisizione della tecnica di emissione:
suoni naturali ed armonici e controllo dell'intonazione;
· acquisizione consapevole della funzione
dei segni dinamici, agogici ed espressivi e loro realizzazione e interpretazione
(crescendo, diminuendo, staccato: vari tipi, legato, accelerando, rallentando,
ecc.);
· ampliamento dell'estensione attraverso
lo sviluppo degli armonici sulle 7 posizioni;
· conoscenza ed eventuale uso delle nuove
tecniche strumentali: frullato, glissato e utilizzo delle sordine;
· conoscenza delle scale maggiori e minori
fino a tre alterazioni;
· esecuzione di brani solistici e di insieme
nelle tonalità maggiori fino a tre alterazioni, esecuzioni di semplici
brani a prima vista.
Alla fine del triennio gli allievi dovranno saper
eseguire con consapevolezza brani solistici e d'insieme appartenenti a
diversi generi, epoche, stili, di difficoltà tecnica adeguata al
percorso compiuto.
Il livello minimo di tecnica strumentale che l'allievo
dovrà aver acquisito prevede i seguenti contenuti:
- principali figurazioni ritmiche in tempi semplici
e composti;
- utilizzo di tutte le 7 posizioni e relativi armonici
nell'ambito dell'estensione di 2 ottave;
- staccato e legato;
- variazioni dinamiche e agogiche.
CHITARRA
· Padronanza del tocco appoggiato e libero
della mano destra e relative capacità di variarne gli aspetti dinamici
e timbrici;
· esecuzione d'arpeggi di vari tipi anche
con posizioni accordali di mano sinistra;
· utilizzo e controllo delle note simultanee
con e senza il pollice;
· conoscenza ed uso degli accordi nelle tonalità
più agevoli anche con l'inserimento del barrée;
· conoscenza ed utilizzo consapevole delle
posizioni dalla prima in avanti;
· uso consapevole della diteggiatura di entrambe
le mani;
· esplorazione ed utilizzo delle possibilità
timbriche e dinamiche dello strumento (pizzicati, glissandi, armonici,
percussioni, suoni legati-staccati, ecc.).
Alla fine del triennio gli allievi dovranno saper
eseguire con consapevolezza brani solistici e d'insieme appartenenti a
diversi generi, epoche, stili, di difficoltà tecnica adeguata al
percorso compiuto.
Il livello minimo che l'allievo dovrà aver
acquisito prevede la capacità di eseguire brani solistici nelle
tonalità più agevoli, almeno a due voci, anche, con semplici
cambi di posizioni, contenenti le principali figurazioni ritmiche.
ARPA
· Conoscenza ed uso degli arpeggi nelle tonalità
più agevoli;
· conoscenza ed uso delle scale nelle tonalità
più agevoli;
· conoscenza ed uso degli accordi;
· preparazione delle ottave;
· esplorazione ed utilizzo delle possibilità
timbriche e dinamiche dello strumento (suoni smorzati e strisciati - suoni
armonici);
· conoscenza ed uso del movimento dei pedali
nelle tonalità più agevoli.
Alla fine del triennio gli allievi dovranno saper
eseguire con consapevolezza brani solistici e d'insieme appartenenti a
diversi generi, epoche, stili, di difficoltà tecnica adeguata al
percorso compiuto.
Il livello minimo che l'allievo dovrà aver
acquisito prevede la capacità di eseguire brani solistici nelle
tonalità più agevoli, contenenti le principali figurazioni
ritmiche.
PIANOFORTE
Tutte le abilità pianistiche sotto elencate
vanno intese come comprensive degli aspetti dinamici, timbrici e delle
varie modalità d'attacco del tasto e uso dei pedali.
· Mano chiusa (dita su gradi congiunti): scale,
abbellimenti, cinque note non consecutive, note ribattute, glissandi;
· mano aperta (dita su gradi disgiunti):
arpeggi, passaggi per gradi disgiunti;
· bicordi e accordi: terze, seste, ottave,
altri bicordi, accordi, clusters;
· salti: note singole, bicordi, ottave, accordi,
clusters.
Alla fine del triennio l'alunno dovrà saper leggere a prima vista musiche tratte dai primi metodi per pianoforte e dovrà saper eseguire con consapevolezza interpretativa almeno una composizione tratta dal repertorio solistico o d'insieme per ciascuna delle seguenti aree:
· danza (ad esempio: F. Schubert, Landler
e Valzer; B. Bartòk, For children, ecc.);
· pezzo di carattere (ad esempio: R. Schumann,
Album per la gioventù; S, Prokofiev, Music for children;
una canzone o standard jazzistico con sigle realizzate dall'alunno, ecc.);
· forme polifoniche e forme-sonata (ad esempio:
J.S. Bach, Preludi e fughette; F.J. Haydn, Divertimenti;
L. van Beethoven, Sonatine, ecc.);
· variazioni (variazioni facili di Mozart
e di Beethoven, variazioni facili di autori del '900, ecc.).
PERCUSSIONI (tamburo, timpani, xilofono, vibrafono)
Tamburo
· Primi rudiments al tamburo con impostazione
tradizionale o moderna; precisione ritmica nell'esecuzione dei gruppi irregolari
e nei cambi di tempo; controllo tecnico nelle varie dinamiche e controllo
della qualità sonora; facili letture a prima vista.
Timpani
· Controllo della dinamica e della timbrica
sui timpani (coppia centrale di 26 e 29 pollici); controllo dell'intonazione;
tecnica del rullo nelle varie dinamiche e primi facili cambi di intonazione
e di tempi; incroci e tecnica stoppaggio delle pelli; facili letture a
prima vista.
Xilofono
· Esecuzione delle scale maggiori o minori,
arpeggi in tutte le tonalità; tecnica del trillo; controllo delle
dinamiche; studio di facili composizioni o trascrizioni tratte dal repertorio
di altri strumenti di diverse epoche e stili; facili letture a prima vista.
Vibrafono
· Tecnica delle quattro bacchette (burton
grip oppure musser oppure stevens grip); scale maggiori
e minori; divaricazioni bacchette (doble sticking dampening); studio
di facili composizioni tratte dal repertorio per chitarra o liuto; facili
letture a prima vista anche a struttura polifonica.
Alla fine del triennio gli alunni dovranno saper
eseguire con consapevolezza interpretativa brani facili per ensemble
di percussioni e piccole composizione per set-up o per strumento
unico con o senza accompagnamento di un altro strumento.
Il livello minimo di tecnica strumentale che l'alunno
dovrà avere acquisito prevede i seguenti contenuti:
- impostazione su tutti gli strumenti e conoscenza
delle varie tecniche;
- controllo dinamico;
- buona precisione ritmica e di intonazione.
VIOLINO
· Condotta dell'arco nelle sue diverse parti;
· controllo dell'arco volto ad ottenere differenti
intensità;
· controllo dell'arco volto ad ottenere differenze
timbriche (più o meno vicino al ponticello o alla tastiera);
· padronanza dei principali colpi d'arco
dei due ambiti: legato, staccato.
Queste abilità andranno perseguite e mantenute anche con difficoltà crescenti della mano sinistra curando la corretta coordinazione.
· Conoscenza delle diverse applicazioni delle
dita in 1ª posizione e controllo dell'intonazione;
· conoscenza delle diverse posizioni e controllo
dell'intonazione;
· controllo dell'intonazione in successione
dei suoni per gradi congiunti (scale) e non, e con l'utilizzo di diverse
applicazioni delle dita;
· controllo del movimento, della condotta
dell'arco e dell'intonazione nei cambi di posizione;
· esplorazione e capacità d'utilizzo
delle possibilità timbriche dello strumento (es.: diversi tipi di
pizzicato, glissando, suoni armonici, ecc.);
· controllo dell'arco e dell'intonazione
nelle corde doppie e primi elementi di polifonia.
Alla fine del triennio gli allievi dovranno saper
eseguire con consapevolezza brani solistici e d'insieme appartenenti a
diversi generi, epoche, stili, di difficoltà tecnica adeguata al
percorso compiuto.
Il livello minimo di tecnica strumentale che l'allievo
dovrà aver acquisito prevede i seguenti contenuti:
- principali figurazioni ritmiche in tempi semplici
e composti;
- utilizzo della prima posizione con diverse applicazioni
delle dita;
- legatura su una e più corde;
- staccato;
- variazioni dinamiche e agogiche.
VIOLONCELLO
· Condotta dell'arco nelle sue diverse parti;
· controllo dell'arco volto ad ottenere differenti
intensità;
· controllo dell'arco volto ad ottenere differenze
timbriche (più o meno vicino al ponticello o alla tastiera);
· padronanza dei principali colpi d'arco
dei due ambiti: legato, staccato.
Queste abilità andranno perseguite e mantenute anche con difficoltà crescenti della mano sinistra curando la corretta coordinazione.
· Conoscenza delle diverse applicazioni delle
dita in 1ª posizione e controllo dell'intonazione;
· conoscenza delle diverse posizioni e controllo
dell'intonazione;
· controllo dell'intonazione in successione
dei suoni per gradi congiunti (scale) e non, e con l'utilizzo di diverse
applicazioni delle dita;
· controllo del movimento, della condotta
dell'arco e dell'intonazione nei cambi di posizione;
· esplorazione e capacità d'utilizzo
delle possibilità timbriche dello strumento (es.: diversi tipi di
pizzicato, glissando, suoni armonici, ecc.);
· controllo dell'arco e dell'intonazione
nelle corde doppie e primi elementi di polifonia.
Alla fine del triennio gli allievi dovranno saper
eseguire con consapevolezza brani solistici e d'insieme appartenenti a
diversi generi, epoche, stili, di difficoltà tecnica adeguata al
percorso compiuto.
Il livello minimo di tecnica strumentale che l'allievo
dovrà aver acquisito prevede i seguenti contenuti:
- principali figurazioni ritmiche in tempi semplici
e composti;
- utilizzo della prima posizione con diverse applicazioni
delle dita;
- legatura su una e più corde;
- staccato;
- variazioni dinamiche e agogiche.
FISARMONICA
· Esplorazione delle caratteristiche tecniche
e timbriche dello strumento;
· acquisizione consapevole delle funzioni
della tastiera e dei bassi;
· acquisizione della tecnica strumentale
di base e coordinamento delle mani, anche in rapporto alle diverse funzioni
della tastiera e dei bassi;
· conoscenza e uso dei bassi cromatici;
· conoscenza delle scale maggiori e minori
armoniche e melodiche, per moto retto a due ottave, fino a tre alterazioni,
con mano sinistra a bassi standard;
· conoscenza delle scale cromatiche, uso
delle note ribattute, dei glissandi, clusters, ecc.;
· conoscenza ed uso dei segni dinamici, agogici
ed espressivi di uso più comune e loro realizzazione sullo strumento;
· sviluppo della tecnica strumentale, anche
in relazione alle moderne tecniche compositive.
Alla fine del triennio gli allievi dovranno saper leggere a prima vista musiche tratte dai primi metodi per fisarmonica e dovranno saper eseguire con consapevolezza interpretativa almeno una composizione tratta dal repertorio solistico o d'insieme per ciascuna delle seguenti aree:
- composizioni originali per fisarmonica;
- trascrizioni di facili brani tratti dal repertorio
clavicembalistico;
- brani polifonici (ad es.: Pozzoli, Kunz, Piccoli
canoni - Bartok, Microkosmos, ecc.);
- altre composizioni di genere diverso, con difficoltà
tecnica adeguata agli studi compiuti.
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