Criteri orientativi per le prove di esame di Stato per il conseguimento del diploma di licenza
della scuola media e modalità dello svolgimento delle medesime
Visto l'art. 3 della legge 16 giugno
1977, n. 348, concernente modifiche di alcune norme della legge 31 dicembre
1962, n. 1859, sulla istituzione e l'ordinamento della scuola media statale;
Visto il decreto ministeriale 9 febbraio
1979, con il quale sono stabiliti i programmi, gli orari di insegnamento
e le prove d'esame per la scuola media statale;
Sentito il Consiglio nazionale della
pubblica istruzione;
I criteri orientativi per le prove
di esame di Stato per il conseguimento del diploma di licenza della scuola
media e le modalità dello svolgimento delle medesime sono stabiliti
secondo il testo allegato.
Gli interventi legislativi del
1977 (leggi n. 348 del 16 giugno e n. 517 del 4 agosto) ed i conseguenti
nuovi programmi di insegnamento approvati con decreto ministeriale 9 febbraio
1979 hanno apportato sostanziali integrazioni ed innovazioni all'ordinamento
della scuola media istituita nel 1962; si citano: gli obiettivi, i contenuti
e i metodi di insegnamento, i criteri e le modalità della programmazione
educativa e didattica, l'integrazione di soggetti portatori di handicap.
Di conseguenza anche l'esame di licenza
media deve essere reso coerente - nella sua impostazione e nella sua attuazione
- con tali innovazioni.
L'aspetto fondamentale di questo esame
deve essere la sua caratterizzazione educativa in quanto, a conclusione
della scuola obbligatoria, deve essere offerta all'alunno la possibilità
di dare prova della propria capacità di rielaborazione e di organizzazione
delle conoscenze acquisite, anche in vista delle scelte successive.
L'esame di licenza media avrà,
pertanto, il carattere di un bilancio sia della attività svolta
dall'alunno sia dell'azione educativa e culturale compiute dalla scuola,
anche per una convalida del giudizio sull'orientamento.
In questo quadro viene rafforzata
- anche nel momento finale - la funzione coordinatrice del consiglio di
classe che dovrà indicare, nella fase immediatamente preparatoria
all'esame di licenza, in piena coerenza con i fini della programmazione
educativa e didattica attuata nel corso del triennio, anche i criteri essenziali
del colloquio.
Viene confermata, pertanto, l'importanza
della relazione finale del consiglio di classe, la quale deve presentare
- in armonia con i nuovi criteri e metodi di valutazione - l'indicazione
dei programmi effettivamente svolti, le linee didattiche seguite, gli interventi
effettuati - compresi quelli eventuali di sostegno e di integrazione -
e la sintesi di quanto la programmazione educativa e didattica, impostata
nel triennio, ha via via ipotizzato, verificato e vagliato. Sarà
poi la scheda di valutazione, completa di giudizi analitici per disciplina
e di giudizio globale conclusivo, a consentire una conoscenza sufficientemente
completa del risultato cui ciascun alunno è pervenuto sia in relazione
allo sviluppo delle capacità che al possesso dei contenuti culturali.
Viene così a ribadirsi l'importanza che assumono, ai fini dell'esame,
la completezza, la chiarezza e la precisione dei giudizi di ammissione.
Particolarmente articolati dovranno essere i giudizi relativi alle discipline
fondate sui linguaggi non verbali che hanno particolare rilevanza ai fini
della valutazione delle capacità creativo-operative degli alunni,
pur non essendo esse oggetto di prove grafiche o pratiche.
Pertanto il consiglio di classe dovrà
offrire tutti gli elementi possibili, ivi comprese documentazioni significative
dell'attività svolta nell'ultimo anno del triennio, perché
sia consentito, in sede di giudizio conclusivo, tenere conto della maturazione
raggiunta anche in questi ambiti.
La chiarezza e la precisione dei giudizi
di ammissione costituisce, quindi, un'essenziale condizione per il corretto
svolgimento delle prove d'esame.
Ciò va particolarmente sottolineato
per quegli allievi riconosciuti - secondo le norme vigenti - portatori
di handicap che vengono ammessi a sostenere le prove di esame. La loro
scheda di valutazione dovrà indicare per quali discipline siano
stati adottati particolari criteri didattici, quali attività integrative
e di sostegno siano state svolte, anche eventualmente in sostituzione parziale
e totale di alcune discipline; sulla base di tutti gli elementi forniti
si predisporranno prove d'esame differenziate (regio decreto n. 653/1925,
art. 102) coerenti con il livello degli insegnamenti impartiti e idonee
a valutare il progresso dell'allievo in rapporto alle sue potenziali attitudini
e al livello di partenza.
La prova scritta di italiano, traendo
motivo di innovazione dal nuovo programma e, in particolare, dalla vasta
gamma di indicazioni in esso contenute circa le esercitazioni scritte degli
alunni nell'arco del triennio, si propone di offrire al candidato la possibilità
di utilizzare la ricchezza e la varietà di tali sollecitazioni nel
momento conclusivo del suo ciclo di studi dell'obbligo e di consentirgli
una proficua scelta, tra le tracce a lui offerte, di quella più
rispondente ai suoi interessi e che meglio gli permetta di « esprimere
se stesso » (v. indicazioni programmatiche dell'italiano lettera
a).
Le tracce per la prova scritta, in
numero di tre, fra le quali il candidato opererà la scelta, debbono
essere formulate in modo da rispondere quanto più è possibile
agli interessi degli alunni, tenendo conto delle seguenti indicazioni di
massima:
- esposizione in cui l'alunno possa
esprimere esperienze reali o costruzioni di fantasia (sotto forma di cronaca
o diario o lettera o racconto ecc.);
- trattazione di un argomento di interesse
culturale o sociale che consenta l'esposizione di riflessioni personali;
- relazione su un argomento di studio,
attinente a qualsiasi disciplina.
La prova scritta dovrà accertare
la coerenza e la organicità del pensiero, la capacità di
espressione personale e il corretto ed appropriato uso della lingua.
Durata della prova: quattro ore.
La prova scritta di matematica
deve tendere a verificare le capacità e abilità essenziali
indicate dai programmi ministeriali, con riferimento ad un certo numero
di argomenti, scelti tra quelli maggiormente approfonditi nel triennio.
A tal fine si darà una prova che dovrà riferirsi a più
aree tematiche (fra quelle previste dai programmi) e a diversi tipi di
conoscenze; la prova sarà articolata su tre o quattro quesiti, che
non comportino soluzioni dipendenti l'una dall'altra. In tal modo si eviterà
che la loro progressione blocchi l'esecuzione della prova stessa. Ad evitare
una suddivisione troppo schematica dei contenuti, argomenti tratti da temi
diversi potranno opportunamente coesistere nei singoli quesiti.
I quesiti potranno toccare sia aspetti
numerici, sia aspetti geometrici, senza peraltro trascurare nozioni elementari
nel campo della statistica e della probabilità. Uno dei quesiti
riguarderà gli aspetti matematici di una situazione avente attinenza
con attività svolte dagli allievi nel corso del triennio nel campo
delle scienze sperimentali, dell'educazione tecnica o eventualmente di
altri ambiti di esperienza.
Ogni commissione deciderà se
e quali strumenti di calcolo potranno essere consentiti dandone preventiva
comunicazione ai candidati.
Durata della prova: tre ore.
La prova scritta di lingua straniera,
in conformità con le indicazioni metodologiche dei nuovi programmi
e tenendo conto degli esercizi e delle attività in essi proposti
per lo sviluppo della capacità di usare la lingua a scopi comunicativi,
avrà carattere nettamente produttivo nel senso di dare agli allievi
la possibilità di dimostrare le competenze acquisite non secondo
binari strettamente obbligati ma secondo tracce che consentano loro una
certa libertà di espressione.
Essa si articolerà su due tracce,
sulle quali gli allievi eserciteranno la loro scelta, che potranno essere
elaborate dagli insegnanti sulla base delle seguenti indicazioni di massima:
- riassunto di un brano basato essenzialmente
su una sequenza di eventi, sia pure frammista ad elementi descrittivi,
che permetta all'allievo di cogliere i nessi temporali e di causa-effetto
in esso rilevanti;
- composizione di lettere personali
su tracce date e riguardanti argomenti di carattere familiare o di vita
quotidiana;
- composizione di un dialogo su tracce
che indichino chiaramente la situazione, i personaggi e lo sviluppo degli
argomenti;
- completamento di un dialogo in cui
siano state cancellate alcune battute le quali siano però inequivocabilmente
ricavabili da quanto detto, in precedenza o in seguito, nel dialogo stesso;
- risposta a domande relative ad un
brano che viene proposto per la lettura. Le domande dovranno riferirsi
non soltanto alle informazioni esplicitamente date nel testo, ma anche
a quanto è da esso implicitamente ricavabile al fine di saggiare
più ampiamente le capacità di lettura da parte dell'allievo.
È appena il caso di ricordare
che ogni prova comporta che l'alunno si esprima nella lingua straniera.
I criteri di valutazione terranno in debito conto, a seconda delle prove,
le capacità sia di comprensione che di produzione.
Durata della prova: tre ore.
La commissione imposterà
il colloquio in modo da consentire una valutazione comprensiva del livello
raggiunto dall'allievo nelle varie discipline, evitando peraltro che esso
si risolva in un repertorio di domande e risposte su ciascuna disciplina,
prive del necessario organico collegamento, così come impedirà
che esso scada ad inconsistente esercizio verboso, da cui esulino i contenuti
culturali cui è tenuta ad informarsi l'azione della scuola. Pertanto
il colloquio non deve consistere in una somma di colloqui distinti: occasioni
di coinvolgimento indiretto di ogni disciplina possono essere offerte anche
dalle verifiche relative ad altri ambiti disciplinari. Ad esempio, le capacità
di osservazione e di visualizzazione relative all'educazione artistica
possono essere accertate anche nel corso di una conversazione su un tema
di carattere letterario o scientifico.
Come pure la capacità di collocazione
storica può essere accertata anche in una conversazione relativa
agli sviluppi della tecnica.
In altri termini, il colloquio dovrà
svolgersi con la maggiore possibile coerenza nella trattazione dei vari
argomenti, escludendo però ogni artificiosa connessione. Sarà
proprio dal modo e dalla misura con cui l'alunno saprà inserirsi
in questo armonico dispiegarsi di spunti e di sollecitazioni che scaturirà
il giudizio globale sul colloquio stesso.
Particolare cura dovrà essere
rivolta al colloquio pluridisciplinare, soprattutto in considerazione del
fatto che sono state abolite prove pratiche per l'educazione artistica
e l'educazione fisica e che non sono state previste prove pratiche per
l'educazione musicale e l'educazione tecnica, discipline divenute obbligatorie.
Per tali discipline, di carattere
eminentemente operativo, il colloquio prenderà spunto da quanto
prodotto in esercitazioni pratiche effettuate nel corso dell'anno scolastico,
evitando così che esso si risolva in accertamenti di carattere esclusivamente
teorico, cosa che si ripercuoterebbe negativamente anche sullo stesso insegnamento,
snaturandone i contenuti e le finalità.
La sottocommissione programmerà
- tenendo conto dei successivi criteri - in piena coerenza con le linee
della programmazione educativa e didattica attuata nel corso del triennio,
anche l'impostazione essenziale dei colloqui come momento di approfondimento
di aspetti culturali, non necessariamente pertinenti ciascuna disciplina.
Le linee offerte - disciplina per disciplina - non costituiscono invito
alla commissione a condurre il colloquio attraverso l'accertamento della
preparazione conseguita nelle singole discipline, ma intendono offrire
alcune indicazioni metodologiche per la conduzione del colloquio pluridisciplinare
in modo che esso - come si è detto sopra - accerti, anche attraverso
il coinvolgimento indiretto delle varie discipline, la maturità
globale dell'alunno.
La commissione si preoccuperà
di verificare se il candidato possieda adeguatamente la lingua italiana,
nei suoi aspetti lessicali, sintattici e morfologici, la maturità
e la chiarezza del pensiero, la conoscenza dei testi letti e la capacità
di riferirne, nonché di comprendere un testo letto a prima vista
e di coglierne e presentarne i punti essenziali.
Ciò potrà avvenire sia
mediante la presentazione di argomenti specifici della disciplina sia attraverso
i successivi momenti del colloquio.
Si dovrà offrire al candidato
la possibilità di dimostrare di aver raggiunto una sufficiente conoscenza
- sul piano storico - dei momenti più significativi dello sviluppo
della civiltà soprattutto sotto il profilo del progresso spirituale
e sociale.
Le precisazioni di tempi e di luoghi
non si risolveranno, così, in riferimenti a dati e ad elementi episodici
o puramente mnemonici, ma saranno intese a saggiare la capacità
di coordinare le conoscenze e di inquadrarle cronologicamente e geograficamente.
Si accerterà anche se lo studio
della geografia, in coordinamento con altre discipline e particolarmente
con la storia, abbia portato il candidato a conoscere e ad interpretare
la dinamica uomo-ambiente, ad accostarsi a mondi socio-economici diversi
e ad una prima consapevolezza della integrazione dei popoli.
Si potrà prendere spunto sia
dalla «lettura» di un «documento», di cui il candidato
possa riconoscere la collocazione temporale e l'importanza sul piano storico,
sia dall'esame e dalla lettura di una carta geografica, per offrire al
candidato la possibilità di dimostrare la conoscenza dei caratteri
fisici, delle condizioni economiche e dei fenomeni antropici relativi ai
principali paesi extraeuropei, con opportuni riferimenti ai paesi europei
ed in particolare all'Italia.
Si accerterà, inoltre, se il
candidato abbia maturato una prima consapevolezza delle forme di autonomia
e responsabilità personale del cittadino italiano nell'ambito delle
libertà garantite dalla Costituzione. La conoscenza dei princìpi
ispiratori e dei lineamenti essenziali della Costituzione italiana, dell'ordinamento
statale, degli enti locali e dei principali organismi della cooperazione
internazionale sarà accertata tenendo sempre presente l'effettivo
livello di maturazione del preadolescente.
Per quanto riguarda la lingua straniera,
ad integrazione degli elementi forniti dalla prova scritta, sarà
sufficiente una breve conversazione su argomenti di carattere corrente
o meglio ancora su spunti eventualmente offerti dal colloquio pluridisciplinare
stesso.
Per l'area delle scienze matematiche,
chimiche, fisiche e naturali, tenendo conto del fatto che la prova scritta
riguarda essenzialmente la matematica, si riserverà più ampio
spazio alle scienze sperimentali. In considerazione dell'opportunità
di privilegiare gli obiettivi di metodo, pur non trascurando le conoscenze
di base, si suggerisce di partire da situazioni semplici e concrete, possibilmente
riferite ad attività sperimentali svolte dal candidato - individualmente
o a gruppi - nel corso del triennio. In particolare si verificherà
se il candidato ha acquisito esperienza nell'eseguire osservazioni e misure;
si potrà successivamente valutare se egli è in grado di risolvere
problemi - rapportati alla sua età e alla sua esperienza - che consentano
alla commissione di valutare le sue capacità di applicare conoscenze,
di reperire, utilizzare ed elaborare dati, di individuare relazioni di
causa ed effetto.
Per l'educazione musicale si offrirà
all'allievo l'opportunità di dimostrare le sue capacità di
analizzare un frammento musicale negli elementi essenziali del linguaggio
musicale (ritmo, melodia, dinamica, ecc.) ovvero di dimostrare come attraverso
l'ascolto musicale effettuato nel corso del triennio si sia maturata una
iniziale capacità di analisi di un brano proposto dall'insegnante
rispetto alla forma, all'organico strumentale, agli elementi essenziali
del linguaggio musicale, inserendo l'autore del brano ascoltato nel proprio
tempo con opportuni agganci storici, artistici, letterari.
Per l'educazione tecnica il candidato
descriverà la struttura, il principio di funzionamento e/o esporrà
le implicazioni di carattere concettuale, con eventuale riferimento alle
altre discipline, di un elaborato da lui eseguito nell'ultimo anno di corso.
Si terranno presenti le indicazioni formulate dal consiglio di classe nella
relazione finale.
Tale elaborato, esibito dall'alunno,
dovrà dimostrare le attività di carattere operativo-sperimentale
compiute, nelle quali il lavoro è stato assunto come elemento didattico
fondamentale; l'elaborato dovrà essere corredato da relazioni scritte,
disegni, grafici, cartelloni o altre forme espressive che permettano di
completare l'accertamento della acquisizione di nozioni tecniche e tecnologiche.
Per l'educazione artistica il candidato
dovrà presentare una documentazione degli elaborati realizzati individualmente
o in gruppo almeno nel terzo anno (bidimensionalità, tridimensionalità,
fotografia, filmato, espressione del gesto, ricerche sui beni artistici
e ambientali, sui mass media, ecc.), perché si possa valutare il
suo livello di crescita e di operatività raggiunto, le conoscenze
nell'uso dei vari mezzi espressivi e il possesso delle relative tecniche.
Per valutare la sensibilità
e la capacità fruitiva del candidato nell'ambito della «lettura
dell'opera» e dei messaggi visivi in generale, si potrà partire
da riferimenti e richiami all'ambiente (territorio, tradizioni e beni naturali
e culturali), anche per verificare con quale consapevolezza egli collochi
nel tempo e nello spazio le opere d'arte e i prodotti artigianali-popolari
e industriali; parimenti si valuterà il livello di coscienza civica
conseguito dal candidato in rapporto ai suddetti beni.
Per quel che concerne l'educazione
fisica nel colloquio si potrà accertare se l'alunno abbia acquisito
la conoscenza delle finalità e delle caratteristiche proprie delle
attività motorie effettivamente praticate nel corso del triennio
e se abbia maturato la consapevolezza della loro utilità in ordine
alla vita e alla salute. A tale proposito saranno opportuni collegamenti
con l'educazione sanitaria, con le scienze e con l'educazione civica.
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