Due brevi considerazioni sul decreto interministeriale del 18 novembre
I docenti delle venti scuole di Napoli e Torino sorteggiate tra quelle che aderiranno al progetto voluto dalla Gelmini e Tremonti e
che beneficeranno del premio (una mensilità lorda in
più) a seguito della valutazione della loro
professionalità, saranno solo il 20% di
quelli in servizio in ciascuna scuola.
Guarda caso la stessa percentuale, fissata però a livello nazionale, che era stata
individuata nel tristemente noto "concorsone" del 2000.
Oggi, come allora, tale sistema iniquo ed offensivo (che tra l'altro
dà per scontato che all'interno di ciascun istituto sscolastico
possa esserci solo una percentuale così limitata di "buoni
insegnanti") è accettato e sponsorizzato dai sindacati
confederali prontofirma
e l'ex ministro Berlinguer, vedendo realizzare il proprio progetto
dalla collega Gelmini, non può far altro che congratularsi con
lei...
Se è vero che il decreto interministeriale, presentato il
18 novembre scorso, stabilisce che i risparmi di sistema,
pari al 30% delle risorse ricavate dai tagli di organico, saranno
utilizzati per corrispondere per il prossimo biennio gli scatti
di anzianità del personale scolastico, aderendo in ciò
pienamente ai dettami del comma 14 dell’art. 8 della legge
122/2010 sulla manovra finanziaria, risulta, invece, più
difficile far coincidere lo stesso decreto con il comma 23
dell' articolo 9 della stessa legge, tuttora incombente sulla carriera
del personale scolastico e che suona così: “
Per il personale docente,
Amministrativo, Tecnico ed Ausiliario (A.T.A.) della Scuola, gli anni 2010, 2011
e 2012 non sono utili ai fini della maturazione delle posizioni stipendiali e
dei relativi incrementi economici previsti dalle disposizioni contrattuali
vigenti".
Così stando le cose il decreto interministeriale salva
soltanto l’aspetto economico degli scatti di anzianità, ma non il valore
giuridico di progressione nella carriera.
Si è trattato, cioè, da parte del governo e dei sindacati di un tamponamento di
semplice natura economica senza incidenza giuridica, perché in aperta violazione della legge.