L’ex ministro Giuseppe Fioroni, oggi deputato del Partito
Democratico, non chiude la porta alla proposta di Pittoni di regionalizzare le
graduatorie degli insegnanti: "È un’idea da valutare". Critica la responsabile
scuola del Pd nazionale, Francesca Puglisi: "Dalla Lega solo demagogia"
TRIESTE L’ex
ministro Giuseppe Fioroni non chiude la porta alla proposta di Pittoni di
regionalizzare le graduatorie degli insegnanti, ma sulla questione il Pd si
spacca. «È un’idea da valutare – sostiene Fioroni, oggi deputato del Partito
Democratico – e lo faremo nei prossimi giorni». Un’apertura alla proposta
leghista? «Ci mancherebbe – afferma l’ex ministro – le
idee vanno tutte approfondite».
In Regione il Pd
vede al suo interno idee piuttosto distinte. Ma la responsabile scuola del Pd
nazionale, Francesca Puglisi, è di parere diverso: «C’è solo tanta demagogia da
parte della Lega, sul reclutamento dei docenti. Ma mentre parla di merito, vota
il taglio di migliaia di cattedre e di posti di lavoro nella scuola, trovando
negli insegnanti meridionali il capro espiatorio del precariato scolastico». Tra
i punti definiti «preoccupanti» del ddl «c’è che non si comprende da chi
sarebbero composte le commissioni di valutazione per l’accesso all’albo
regionale». Anche in regione il Pd è diviso; Sergio Lupieri guarda con interesse
alla proposta del senatore Pittoni.
«Non mi sento di bocciarla,
concettualmente ci sono buoni passaggi che vanno verificati. Mi sembra comunque
un proposta innovativa e di buon senso» aggiunge Lupieri, che conferma come «a
livello nazionale le prime valutazione sono state incoraggianti. La proposta non
andrebbe contro i diritti dei cittadinanza e garantirebbe soluzioni ad alcune
criticità, quali la grande immigrazione di insegnanti e le graduatorie senza
fine». Il consigliere regionale considera «sbagliato fare demagogia. Il Pd ha
una decina di proposte pronte sulla scuola, si tratta ora di mettere insieme le
buone idee, indipendentemente da quale partito provengano».
Di segno
decisamente opposto la posizione di Franco Codega, secondo cui «la presenza
degli insegnanti meridionali, anche se fosse significativa, non sembra essere
poi così deleteria se è vero, come è vero, che in tutte le rilevazioni nazionali
e internazionali le nostre scuole risultano essere tra le migliori d’Italia e
d’E uropa». Per l’esponente del Pd «sarebbe ora di smetterla di creare problemi
che agitano la scuola di oggi, come il taglio dei dirigenti scolastici, 27 nella
sola nostra regione». Il problema di una riformulazione delle modalità di
reclutamento degli insegnanti, secondo Codega, «esiste, ma non è la sola logica
localistica che ci porta nella direzione giusta».
Concetto
sostanzialmente condiviso anche dal segretario regionale della Cisl, Giovanni
Fania, secondo cui «i problemi della scuola sono altri: un corpo docente tra i
più anziani d’Europa, il precariato giovanile, strutture inadeguate, l’abbandono
scolastico. Se il senatore Pittoni vuole confrontarsi con noi su queste cose,
siamo aperti al dialogo. Non ci interessano invece gli spot elettorali: non è
con le graduatorie regionali che si risolvono le criticità».
Roberto Urizio
(11 gennaio 2011)