Serra d'Aiello La vertenza all'istituto Papa Giovanni XXIII
Situazione ancora tesa

Vincenzo Pellegrino

AMANTEA – Non sembra essere bastato un intervento pubblico del dirigente dell'assessorato alla Sanità della Regione Calabria, Armando Mascaro a rasserenare gli animi dei lavoratori all'interno dell'Istituto Papa Giovanni XXIII, la struttura di Serra d'Aiello che accoglie poco più di 400 ospiti dando lavoro a circa 650 dipendenti, di cui parte in Cassa integrazione. La crisi perenne in cui versa l'istituto da diverso tempo aveva indotto alcune sigle sindacali a proclamare nei giorni scorsi lo stato di agitazione con coinvolgimento anche del nuovo Prefetto. Questi, evidentemente, deve aver chiesto lumi all'assessorato e da qui la lettera di Mascaro che fa il punto sulla vertenza, precisando che: «1. Stiamo completando l'iter per la costituzione della nuova entità che rileverà prossimamente l'attività sociosanitaria della Fondazione; 2. Stiamo individuando i criteri per rimodulare i servizi attuali della Fondazione, le nuove strutture e i servizi che la nuova entità dovrà gestire per poter riassorbire nel tempo il personale in esubero; 3. Ci stiamo attivando, presso il Ministero del Lavoro per chiedere il prolungamento del provvedimento, cosiddetto di Cassa integrazione, per i dipendenti che attualmente ne usufruiscono. «In pratica - spiega Mascaro nella sua lettera indirizzata al Prefetto e per conoscenza al presidente della Giunta regionale, al Presidente della Fondazione IPG XXIII e alle Organizzazioni sindacali - stiamo facendo di tutto per mettere gli amministratori della nuova entità nelle condizioni di poter far superare la crisi alla fondazione. Nello stesso tempo stiamo lavorando perché possa, la nuova entità, garantire agli ospiti e ai lavoratori la prosecuzione e il miglioramento dei servizi. Solo i nuovi amministratori potranno con precisione garantire agli ospiti e ai lavoratori la prosecuzione e il miglioramento dei servizi. Solo i nuovi amministratori potranno con precisione garantire i lavoratori preoccupati per il passaggio nelle cooperative e per le spettanze pregresse così come saranno sempre loro a spiegare come e quando verrà ricollocato il personale in esubero». Ma le preoccupazioni che assillano i lavoratori e per essi i sindacati che nutrono maggiori riserve rispetto ai cambiamenti che si vanno prospettando (Cgil, Cisal e Unicobas) vengono prima rispetto al cambio di gestione e le perplessità sono legate al mutamento dello status giuridico, con tutto il corollario conseguente, da lavoratore dipendente a "socio". Perplessitˆ che solo i necessari chiarimenti possono fugare, ma per i quali le parti si rimpallano le responsabilità. E il sindacato punta l'indice sulla sostanziale situazione di stallo.

(giovedì 13 marzo 2003)