Trattamento economico di missione e di trasferimento dei dipendenti statali
La Camera dei deputati ed il Senato della Repubblica
hanno approvato
Il Presidente della Repubblica
Promulga la seguente legge
TITOLO I
TRATTAMENTO ECONOMICO DI MISSIONE
Art. 1
Ai dipendenti civili dello Stato, compresi quelli
delle amministrazioni con ordinamento autonomo, ed agli appartenenti alle
forze armate ed ai corpi organizzati militarmente comandati in missione
isolata fuori della ordinaria sede di servizio, in località distanti
almeno 30 chilometri, spettano le indennità di trasferta di cui
alle unite tabelle A, B, C, D, E ed F per ogni 24 ore (ivi compreso il
tempo occorrente per il viaggio) di assenza dalla sede. Per le ore residuali
spettano le indennità orarie di cui all'art. 3 della presente legge.
Il trattamento previsto dal primo comma del presente
articolo è ridotto del 10% dopo i primi 45 giorni di missione continuativa
in una medesima località. Se la durata della missione, nella stessa
località, eccede i 90 giorni, la misura dell'indennità di
trasferta, per il tempo successivo, è ridotta del 20%. Qualora la
missione si protragga oltre i primi 180 giorni, la continuazione della
corresponsione dell'indennità di trasferta è subordinata
ad un'apposita motivazione ministeriale.
Agli effetti del precedente comma, si considera
come missione unica e continuativa anche quella interrotta per periodi
non superiori a 60 giorni. Le interruzioni dovute a motivi diversi da quelli
di servizio, compresi i periodi di aspettativa e di congedo ordinario e
straordinario, non si computano ai fini della durata e del rinnovo della
missione. Le missioni da eseguire saltuariamente in una medesima località
sono considerate come missione unica e continuativa quando in 30 giorni
consecutivi si superino complessivamente 240 ore.
Il cambiamento di località nell'espletamento
di una missione rinnova la missione stessa agli effetti del trattamento
relativo sempreché la distanza minima fra le due località
sia almeno di 30 chilometri.
Per le missioni da svolgere in località distanti
meno di 30 chilometri, le indennità di trasferta di cui al primo
comma del presente articolo sono ridotte di un terzo, salvo quanto disposto
al terzo comma, lettera d), del successivo art. 3.
Per quelle qualifiche non indicate nella tabella
allegata alla presente legge vale l'equiparazione di cui alla tabella unica
degli stipendi, paghe o retribuzione del personale statale allegata al
decreto del Presidente della Repubblica 11 gennaio 1956, n. 19.
Art. 2
Il dipendente inviato in missione, anche per incarichi
di lunga durata, in località distanti sino ad 80 chilometri dall'ordinaria
sede di servizio, deve rientrare giornalmente in sede quando tali località
siano collegate alla sede stessa da almeno otto coppie giornaliere di treni
passeggeri o di altri servizi pubblici di linea oppure quando il dipendente
sia stato autorizzato a servirsi di un proprio mezzo di trasporto.
Art. 3
Per le missioni di durata inferiore alle 24 ore
l'indennità di trasferta spetta in ragione di un ventiquattresimo
della diaria intera per ogni ora di missione, con le eventuali riduzioni
di cui al quinto comma dell'art. 1 ed al primo comma dell'art. 7 della
presente legge. Sulle misure orarie risultanti va operato l'arrotondamento
per eccesso a lira intera.
Ai fini dell'applicazione del precedente comma,
le frazioni di ora inferiori a trenta minuti sono trascurate. Le altre
sono arrotondate ad ora intera.
L'indennità di trasferta non è dovuta
per le missioni compiute:
a) nelle ore diurne, quando siano inferiori alle
cinque ore. Agli effetti del computo si sommano i periodi di effettiva
durata interessanti la stessa giornata;
b) nella località di abituale dimora, anche
se distante più di 30 chilometri dalla ordinaria sede di servizio;
c) nell'ambito della circoscrizione o zona quando
la missione sia svolta come normale servizio d'istituto dal personale di
vigilanza o di custodia (ufficiali e guardiani idraulici, ufficiali e guardiani
di bonifica, cantonieri stradali, ecc.),
d) nelle località distanti meno di 12 chilometri
dall'edificio in cui ha sede l'ufficio, collegate con questo da regolari
servizi di linea ovvero quando siano raggiunte facendo uso di automezzo
proprio o di servizio;
e) nell'ambito del centro abitato sede dell'ufficio,
intendendosi per centro abitato, oltre l'agglomerato urbano vero e proprio,
la zona periferica costituita da gruppi di case che sorgano come propaggini
o gemmazioni dell'agglomerato stesso destinato ad estendersi.
Art. 4
La decorrenza retroattiva nelle promozioni o nelle
sistemazioni in ruolo non ha effetto per la determinazione delle indennità
da corrispondersi nelle missioni compiute sia all'interno della Repubblica,
sia all'estero, e per i periodi di missione già decorsi alla data
del decreto di promozione o di sistemazione in ruolo.
Art. 5
Al titolare di un ufficio incaricato della reggenza
o della supplenza di altro ufficio in località distante meno di
12 chilometri spetta, per ogni giornata intera di presenza nella sede della
reggenza o della supplenza, un'indennità di trasferta pari a cinque
volte la misura prevista nell'art. 3 della presente legge per la qualifica
o grado rivestito. Detta indennità è comprensiva delle spese
di trasporto.
Ai fini del calcolo dell'indennità di trasferta
di cui al precedente comma va tenuto conto della riduzione prevista dal
quinto comma dell'art. 1 e, eventualmente, dal primo comma dell'art. 7
della presente legge.
Nel caso di distanza superiore si applica la disposizione
di cui all'art. 3 della presente legge.
Art. 6
Ai fini della presene legge, le distanze chilometriche
si misurano, per i viaggi compiuti in ferrovia, Tra la stazione ferroviaria
di partenza e quella del luogo in cui la missione è compiuta. Se
la stazione è fuori del centro abitato o della località isolata
da raggiungere, la distanza fra la stazione e il relativo centro abitato
o la località isolata viene portata in aumento.
Per i viaggi compiuti con mezzi diversi dalla ferrovia,
le distanze si computano dalla casa municipale del Comune ovvero dalla
sede dell'ufficio (caserma, scuola, ecc.) nel caso in cui questo si trovi
in una frazione o in una località isolata.
Se il dipendente viene comandato in missione in
luogo compreso fra la località sede dell'ufficio e quella di abituale
dimora, le distanze di cui ai precedenti commi si computano dalla località
più vicina al luogo di missione. Nel caso invece che la località
di missione si trovi oltre la località di dimora, le distanze si
computano da quest'ultima località.
Art. 7
Le indennità di trasferta derivanti dall'applicazione
degli 1 e 3 della presenta legge sono ridotte del 10 e del 20% per le missioni
da compiere in Comuni con popolazioni inferiori ai 500.000 e 50.000 abitanti
rispettivamente.
I Comuni capoluoghi di Provincia con popolazione
inferiore ai 50.000 abitanti, sono considerati, ai fini dell'applicazione
del precedente comma, come Comuni con popolazione compresa fra 50.000 e
499.999 abitanti.
Qualora il dipendente svolga la missione nella stessa
giornata in Comuni diversi, ha titolo, per quella giornata, all'indennità
di trasferta prevista per il Comune con popolazione maggiore.
Le riduzioni di cui al presente articolo si cumulano
con quelle di cui sl secondo ed al quinto comma dell'art. 1 della presente
legge.
Art. 8
Il giorno e l'ora di inizio della missione devono
risultare dal provvedimento con cui la missione è disposta. Il giorno
e l'ora di inizio del viaggio di ritorno devono risultare dalle dichiarazioni
dell'ufficio presso il o nella quale o nella cui giurisdizione è
svolta la missione.
Fermo restando l'obbligo di disporre l'invio in
missione mediante apposito provvedimento, per i dipendenti con qualifica
non inferiore a quella di prima dirigente o equiparata e per quelli del
ruolo ad esaurimento di cui all'art. 60 del decreto del Presidente della
Repubblica 30 giugno 1972, n. 748, il giorno e l'ora di inizio e fine della
missione possono risultare da una dichiarazione dei dipendenti stessi da
apporre in calce alla tabella di liquidazione.
Art. 9
Per i dipendenti addetti a servizi per il cui espletamento
occorrano, di regola, più di quindici missioni al mese, l'indennità
di trasferta è ridotta del 30% dopo la quindicesima. Detta riduzione
non si cumula con quella di cui al secondo comma dell'art. 1 della presenta
legge.
Ai fini del comma precedente, le missioni da considerare
sono quelle per le quali il personale acquisti comunque titolo all'indennità
di trasferta.
Per i dipendenti in missione fruenti di alloggio
o vitto gratuito fornito dall'Amministrazione o qualsiasi altro pubblico
ente, l'indennità di trasferta è ridotta, rispettivamente,
di un terzo o della metà. Qualora si fruisca gratuitamente di alloggio
e vitto, la stessa indennità è ridotta a un terzo.
Nel caso di uso di foresterie, i dipendenti in missione
sono tenuti a pagare un corrispettivo pari ad un quarto dell'indennità
di trasferta di cui agli articoli 1 e 3 della presente legge. L'ammontare
di detto corrispettivo deve essere indicato nella tabella di liquidazione
dell'indennità di trasferta, allegando la quietanza comprovante
il pagamento effettuato alla foresteria.
La riduzione di cui al terzo comma del presente
articolo viene disposta anche se l'indennità di trasferta è
ridotta a norma del quinto comma dell'art. 1 della presente legge.
Art. 10
Ai dipendenti che si rechino in missione presso
la stazioni ferroviarie di confine o presso le dogane internazionali situate
in territorio estero compete l'indennità di trasferta nella misura
e con le modalità previste per l'interno. Tuttavia, per dette missioni,
compete l'indennità di trasferta anche se la distanza intercorrente
fra l'ordinaria sede di servizio e la località di missione è
inferiore ai 12 chilometri di cui al punto d) del terzo comma dell'art.
3 della presente legge.
Art. 11
Ai dipendenti in missione in località distanti
dall'ordinaria sede di servizio più di 800 chilometri, per raggiungere
le quali occorra impiegare un treno diretto almeno 12 ore, è consentita
una sosta intermedia non superiore a 24 ore, con titolo all'indennità
di trasferta, per i primi 800 chilometri e altra sosta con pari trattamento,
dopo ogni ulteriore tratto di 600 chilometri.
La sosta intermedia non è consentita nei
viaggi in cui si faccia uso di posto letto di cuccetta o di aereo.
Art. 12
Ai dipendenti in missione compete il rimborso delle
spese effettivamente sostenute per i viaggi in ferrovia o sui piroscafi
nel limite del costo del biglietto a tariffa d'uso (escluso l'eventuale
supplemento per il vitto) e per la classe di diritto stabilita come segue:
- prima classe per il personale delle carriere direttive,
di concetto ed equiparabili, per i coadiutori alla terza classe di stipendio
e qualifiche corrispondenti o superiori delle carriere esecutive ed equiparabili,
nonché per i marescialli dei tre gradi e gli allievi delle accademie
militari;
- seconda classe per tutto il rimanente personale.
Spetta ugualmente il rimborso della spesa sostenuta
per i viaggi eventualmente effettuati con altri servizi di linea quando
questi consentano notevole risparmio di tempo ed il loro uso sia autorizzato
dal capo dell'ufficio che ha ordinato la missione, ovvero quando manchi
un collegamento ferroviario con la località da raggiungere. Il rimborso
è limitato all'importo delle spese effettivamente sostenute per
l'acquisto dei biglietti di viaggio.
Ai dipendenti con qualifica non inferiore a quella
di dirigente generale o equiparata, spetta altresì il rimborso dell'eventuale
spesa sostenuta per l'uso di un compartimento singolo in carrozza con letti.
Per i dirigenti superiori e primi dirigenti nonché per il personale
del ruolo ad esaurimento di cui all'art. 60 del decreto del Presidente
della Repubblica 30 giugno 1972, n. 748, è consentito il rimborso
dell'eventuale spesa sostenuta per l'uso di un posto letto. Per tutto il
rimanente personale è consentito il rimborso dell'eventuale spesa
sostenuta per l'uso di una cuccetta.
È ammesso l'uso dei treni rapidi normali,
speciali e di lusso purché per i medesimi sia consentita, per il
tragitto da compiere, la classe spettante a norma del primo comma del presente
articolo. Sono ammesse altresì le deviazioni consentite dall'orario
ufficiale.
Per i viaggi di servizio eseguiti con mezzi aerei
di linea, sia all'interno che all'estero, l'uso della prima classe è
limitato al personale con qualifica non inferiore a quella di dirigente
generale o equiparata.
La disposizione di cui al precedente comma si applica
anche ai viaggi di servizio e di trasferimenti del personale civile e militare
in servizio all'estero.
Per i percorsi o per le frazioni di percorso non
serviti da ferrovia o da altri servizi di linea è corrisposta, a
titolo di rimborso spesa, una indennità di L. 43 a chilometro aumentabile,
per i percorsi effettuati a piedi in zone prive di strade, a L. 62 a chilometro.
Ai fini dell'applicazione del precedente comma,
le frazioni di chilometro inferiori a 500 metri non sono considerate. Le
altre sono arrotondate a chilometro intero.
I rimborsi di cui al presente articolo competono
per tutti i servizi resi fuori dall'ordinaria sede di servizio anche se
il personale non acquista titolo all'indennità di trasferta.
Art. 13
L'uso dei trasporti marittimi, quando la destinazione
possa essere raggiunta anche per ferrovia, e l'uso di trasporti aerei devono
essere autorizzate dal Ministro o dal dirigente generale o da un altro
capo ufficio avente qualifica non inferiore a quella di primo dirigente
o equiparata.
Con la stessa procedura può essere consentito,
quando via sia una particolare necessità di raggiungere rapidamente
il luogo della missione, l'uso di mezzi di trasporto noleggiati, con rimborso
delle relative spese.
Per l'uso dei mezzi aerei di linea, nei viaggi di
servizio all'interno e all'estero, è dovuto anche il rimborso della
spesa di una assicurazione sulla vita, per l'uso dei mezzi stessi, nel
limite di un massimale ragguagliato allo stipendio annuo lordo moltiplicato
per il coefficiente 10 per i casi di morte o di invalidità permanente.
È abrogata la norma concernente l'assicurazione
per i percorsi aerei contenuta nel primo comma dell'art. 198 del decreto
del Presidente della Repubblica 5 gennaio 1967, n. 18
Art. 14
In aggiunta al rimborso delle spese di viaggio per
missioni di servizio all'interno o all'estero è dovuta un'indennità
supplementare pari al 10% del costo del biglietto a tariffa intera, se
il viaggio è compiuto in ferrovia, su piroscafi o su altri mezzi
di trasporto in servizio di linea, terrestre o marittimo, al 5% del costo
del biglietto stesso se il viaggio è compiuto in aereo.
La stessa indennità compete anche per i viaggi
relativi a missioni all'interno e all'estero compiuti gratuitamente per
via terrestre, per via marittima o per via aerea, usufruendo di particolari
concessioni di viaggio in relazione alla qualifica rivestita o alle funzioni
svolte.
Per i viaggi compiuti gratuitamente con mezzi di
trasporto forniti dall'amministrazione compete, per ogni chilometro di
percorso, l'indennità di L. 2.
Le indennità di cui ai precedenti commi sono
dovuti anche agli estranei alle amministrazioni che compiano missioni per
conto delle stesse.
L'indennità supplementare non si applica
sul supplemento per treno rapido, sul costo del biglietto per vagone letto
e su tutti gli eventuali supplementi in aggiunta al prezzo normale del
normale biglietto di viaggio, ancorché ammessi a rimborso.
Le disposizioni di cui al presente articolo si applicano
altresì per i trasferimenti di servizio all'interno o all'estero.
Art. 15
Al personale che per lo svolgimento di funzioni
ispettive abbia frequente necessità di recarsi in località
comprese nell'ambito della circoscrizione territoriale dell'ufficio di
appartenenza e comunque non oltre i limiti di quella provinciale può
essere consentito, anche se non acquista titolo all'indennità di
trasferta, l'uso di un proprio mezzo di trasporto con la corresponsione
di un'indennità di L. 43 a chilometro quale rimborso spese di viaggio,
qualora l'uso di tale mezzo risulta il più conveniente dei normali
servizi di linea.
L'uso del mezzo proprio di trasporto deve essere
autorizzato dal dirigente generale o da altro capo ufficio avente qualifica
non inferiore a quella di primo dirigente o equiparata che, in sede di
liquidazione di detta indennità, dovrà convalidare il numero
dei chilometri percorsi indicati dagli interessati. Il consenso all'uso
di tali mezzo viene rilasciato previa domanda scritta dell'interessato
dalla quale risulti che l'amministrazione è sollevata da qualsiasi
responsabilità circa l'uso del mezzo.
Nei casi in cui l'orario dei servizi pubblici di
linea sia conciliabile con lo svolgimento della missione o tali servizi
manchino del tutto, al personale che debba recarsi per servizio in località
comprese nei limiti delle circoscrizioni di cui al primo comma del presente
articolo, può essere consentito, con l'osservanza delle condizioni
stabilite nel comma precedente, l'uso di un proprio mezzo di trasporto.
Per i percorsi compiuti nella località di
missione per recarsi dal luogo dove è stato preso alloggio al luogo
sede dell'ufficio o viceversa e per spostarsi da uno ad altro luogo di
lavoro nell'ambito del centro abitato non spetta alcun rimborso per spese
di trasporto, ne alcuna corresponsione di indennità chilometrica.
Art. 16
La liquidazione delle spese relative al trasporto
di materiale e strumenti occorrenti al personale per disimpegnare il proprio
servizio di istituto è disposta in base ad una tariffa da stabilire
con decreti delle singole amministrazioni di concerto con quella del Tesoro,
avuto riguardo alle caratteristiche del percorso nonché a quelle
del materiale e degli strumenti.
Art. 17
Al dipendente trasferito da una ad altra sede permanente
di servizio sono dovute le indennità ed i rimborsi di cui agli articoli
successivi.
Salvo quanto disposto dagli articoli 23, comma secondo,
e 24 della presente legge, nulla è dovuto per i trasferimenti nell'ambito
dello stesso comune.
Art. 18
Al dipendente trasferito è corrisposta l'indennità
di trasferta per il tempo impiegato nel viaggio. Detta indennità
compete anche se la durata del viaggio è inferiore alle cinque ore.
Analogo trattamento, nella misura prevista per la qualifica rivestita dal
dipendente alla data del trasferimento, compete anche per ciascuna persona
della famiglia del dipendente stesso.
Agli effetti del precedente comma si considerano
come facenti parte della famiglia, purché conviventi abitualmente
con il dipendente ed a carico di questi: i figli legittimi, i figliastri,
i figli legittimati e quelli naturali legalmente riconosciuti, i figli
adottivi e gli affiliati, di età non superiore ai 25 anni, le figlie
nubili anche se di età superiore ai 25 anni, il coniuge, i genitori,
gli affini in linea retta ascendente, i fratelli minorenni e le sorelle
nubili, le figlie rimaste vedove ed una persona di servizio.
Nei viaggi per trasferimento in località
distanti più di 800 chilometri, per raggiungere le quali occorra
impiegare con treno diretto almeno 12 ore, è consentita, anche per
le persone di famiglia, una sosta intermedia non superiore a 24 ore, con
titolo all'indennità di trasferta, per i primi 800 chilometri ed
altra sosta, di uguale durata massima e con pari trattamento, dopo ogni
ulteriore tratto di 600 chilometri.
Art. 19
Al dipendente trasferito spetta il rimborso delle
spese sostenute per il viaggio, in ferrovia o in piroscafo, delle persone
di famiglia di cui al precedente articolo, fino all'ammontare del costo
del biglietto di viaggio secondo la tariffa d'uso e la classe di diritto
spettante al dipendente trasferito. Spetta inoltre il rimborso delle spese
sostenute per il trasporto di un bagaglio, del peso non superiore ad un
quintale, per ciascuna persona, e per la spedizione in piccole partite
ordinarie di mobili e masserizie per non oltre 40 quintali complessivamente.
Sono salve le disposizioni che consentono il rimborso di spese per maggiori
quantità di bagaglio eventualmente trasportato dal personale militare.
Le spese di viaggio per le persone di famiglia devono
risultare dal biglietto di viaggio; quelle per il trasporto del bagaglio
dal prescritto scontrino e quelle per il trasporto dei mobili e delle masserizie
dal bollettino di consegna. È ammessa a rimborso anche l'intera
spesa sostenuta per il viaggio delle stesse persone compiuto con mezzi
di linea su percorsi non serviti da ferrovia.
Ove manchi un servizio di linea, è corrisposta,
a titolo di rimborso delle spese di viaggio, un indennità chilometrica
di L. 43 per ciascuna persona.
Le spese per il trasporto dei mobili, delle masserizie
e del bagaglio sui percorsi non serviti da ferrovia sono rimborsate con
indennità chilometrica di L. 48 a quintale o frazione di quintale
superiore a 50 chili, fino ad un massimo di 40 quintali per i mobili e
le masserizie e di un quintale a persona per il bagaglio.
Ove l'itinerario da percorrere sia costituito da
più tratti di ferrovia separati da almeno un tratto di via ordinaria
e, quindi, si rendano necessari più scali, il dipendente previa
autorizzazione del superiore che ha disposto il trasferimento, potrà
servirsi di mezzi di trasporto diversi dalla ferrovia per l'intero percorso.
In tal caso, oltre all'importo delle spese che sarebbero occorso per il
trasporto ferroviario, a tariffa d'uso, sul percorso servito da ferrovia,
compete la corresponsione dell'indennità chilometrica prevista nel
precedente comma per il percorso non servito da ferrovia.
Il dipendente statale trasferito d'autorità
può anche servirsi, per il trasporto dei mobili e delle masserizie,
nei limiti di peso consentiti e previa autorizzazione dell'amministrazione
di appartenenza, di mezzi diversi dalla ferrovia, fermo restando che il
rimborso va effettuato sulla base della tariffa ferroviaria d'uso.
Nei casi ammessi di trasporto per via ordinaria
il dipendente deve far accertare il peso dei mobili e delle masserizie
da una pesa pubblica riconosciuta, possibilmente del luogo di arrivo facendosi
rilasciare regolare bolletta. Non è consentita la sostituzione di
tale bolletta con l'atto notorio previsto dall'art. 4 della legge 4 gennaio
1968, n. 15.
Ove il trasporto dei mobili e delle masserizie sia
compiuto con mezzi forniti gratuitamente dall'amministrazione, al dipendente
trasferito non compete alcuna indennità chilometrica.
Art. 20
Le spese per l'imballaggio, per la presa e resa
a domicilio e per il carico e lo scarico lungo l'itinerario dei mobili,
delle masserizie e del bagaglio, escluso quello a mano sono rimborsate
nella misura di L. 4.800 a quintale o frazione superiore a 50 chili, fino
ad un massimo di 40 quintali, e di L. 5.700 per i trasferimenti dalle isole,
esclusa la Sicilia, in altre parti del territorio nazionale, compresa la
Sicilia e viceversa.
Ove il dipendente sia stato autorizzato a servirsi
di mezzi di trasporto diversi dalla ferrovia per l'intero percorso, le
spese per l'imballaggio e per la presa e resa a domicilio sono rimborsate
nella misura di L. 1.500 per ogni quintale o frazione di quintale superiore
a 50 chili, fino ad un massimo di 40 quintali.
Dal rimborso delle spese per l'imballaggio, per
la presa e resa a domicilio e per il carico e lo scarico lungo l'itinerario
sono escluse le scorte di viveri e di combustibili, le automobili, i motocicli
e quanto altro non sia da considerare come facente parte dell'arredamento
di un'abitazione.
Qualora la famiglia si trasferisca nella nuova sede
di servizio da una località diversa dalla precedente sede di servizio
del dipendente trasferito, le indennità previste dalla presente
legge spettano in misura non eccedente l'importo dovuto qualora il movimento
fosse avvenuto fra le due sedi di servizio.
Le indennità e i rimborsi relativi al trasferimento
della famiglia, del mobilio e delle masserizie vengono corrisposti in relazione
alla situazione di famiglia alla data del movimento e sempreché
questo risulti avvenuto entro tre anni dalla data di decorrenza del provvedimento
di trasferimento.
Nel caso di trasferimento della famiglia con autovettura
di proprietà compete, ove non ricorra l'applicazione del terzo comma
del precedente art. 19, un'indennità chilometrica pari a quella
prevista dal primo comma dell'art. 15 della presente legge per il capo
di famiglia e quella di cui al terzo comma dell'art. 14 per ciascuno dei
familiari.
Art. 21
Al dipendente trasferito spetta un'indennità
di prima sistemazione nella misura di:
- L. 200.000 al personale con qualifica di dirigente
generale e qualifiche corrispondenti o superiori;
- L. 170.000 al personale con qualifica di direttore
di sezione e qualifiche corrispondenti o superiori;
- L. 140. 000 al personale con qualifica di segretario
e qualifiche corrispondenti o superiori;
- L. 120.000 a tutto il rimanente personale.
L'indennità di cui al precedente comma è
ridotta alla metà per il dipendente senza. persone di famiglia conviventi
ed a carico alla data di decorrenza del provvedimento di trasferimento.
Al dipendente che non abbia trasferito nella nuova
sede di servizio la famiglia è corrisposta la metà dell'indennità
di prima sistemazione di cui al presente articolo, salvo la corresponsione
dell'altra metà dopo l'avvenuto trasferimento della famiglia purché
compiuto entro un triennio dalla data di decorrenza del provvedimento di
trasferimento.
L'indennità di prima sistemazione, nelle
misure spettanti ai sensi dei precedenti commi, è ridotta ad un
terzo per il personale che, nella nuova sede di servizio, fruisca di alloggio
gratuito ovvero sia provvisto di indennità di alloggio.
L'indennità di prima sistemazione è
attribuita nella misura corrispondente alla qualifica rivestita dal dipendente
alla data di decorrenza del provvedimento di trasferimento.
Agli ufficiali di complemento, in servizio di prima
nomina, ai sottufficiali in servizio di leva ed a militari di truppa che
non siano raffermati o vincolati a ferme speciali spetta, esclusivamente,
in caso di trasferimento, il trattamento previsto per la presente legge
per le trasferte oltre al rimborso delle spese per il trasporto del proprio
bagaglio personale ai sensi del primo comma dell'art. 19 della presente
legge.
Ai fini dell'attribuzione dell'indennità
di prima sistemazione, per le qualifiche non indicate vale l'equiparazione
di cui all'ultimo comma dell'art. 1 della presente legge.
Art. 22
Il personale trasferito che, per riconosciuta impossibilità
di trovare alloggio nella nuova sede di servizio, trasferisca la famiglia,
i mobili e le masserizie in Comuni viciniori, è ammesso ugualmente
a fruire delle indennità e dei rimborsi inerenti al trasferimento
purché la distanza dalla casa municipale del Comune viciniore alla
nuova sede di servizio non superi i 30 chilometri.
Il successivo trasferimento nella sede di servizio,
se avvenuto entro il termine previsto nel penultimo comma del precedente
art. 20, dà diritto al rimborso delle spese di viaggio delle persone
di famiglia e di trasporto dei mobili e delle masserizie.
Nel caso di trasferimento, anche non contemporaneo,
nella medesima sede di servizio di due coniugi dipendenti statali, ancorché
appartenenti ad amministrazioni diverse, non separati legalmente, è
attribuita una sola indennità di prima sistemazione al coniuge con
qualifica più elevata.
Nei casi di trasferimento a domanda è escluso
qualsiasi rimborso di spese o corresponsione di indennità.
Art. 23
Al personale collocato a riposo ed alla famiglia
del dipendente deceduto in attività di servizio o dopo il collocamento
a riposo spettano le indennità ed i rimborsi previsti nei precedenti
articoli 18, 19 e 20 e l'indennità di prima sistemazione per il
trasferimento dall'ultima sede di servizio a un domicilio eletto nel territorio
nazionale. Il diritto alle predette indennità ed ai rimborsi si
perde se, entro tre anni dalla data di cessazione dal servizio, non siano
avvenuti i relativi movimenti.
Nel caso di godimento di alloggio di servizio e
conseguente cambio di abitazione nell'ambito dello stesso comune è
corrisposta l'indennità di cui all'art. 24 della presente legge.
Qualora la famiglia del dipendente deceduto in attività
di servizio o dopo il collocamento a riposo si trasferisca al domicilio
eletto da una località diversa dall'ultima sede di servizio, le
indennità ed i rimborsi previsti dal primo comma del presente articolo
spettano in misura non eccedente l'importo che sarebbe dovuto in caso di
trasferimento dall'ultima sede di servizio.
Art. 24
Quando il dipendente passa, per disposizione dell'amministrazione,
da uno ad altro alloggio di servizio o da un alloggio di servizio ad un
alloggio privato o viceversa, nell'ambito dello stesso Comune, compete,
per ogni quintale o frazione di quintale non superiore a 50 chili, fino
ad un massimo di 40 quintali, di mobili e masserizie trasportati dal precedente
al nuovo alloggio, un'indennità di L. 1.500 a titolo di rimborso
delle spese per imballaggio, presa a resa a domicilio.
Art. 25
Le indennità ed i rimborsi previsti dai precedenti
articoli da 18 a 21 sono dovuti anche ai dipendenti non di ruolo trasferiti
per assunzione in servizio di ruolo ed ai dipendenti civili e militari
passati, senza interruzione di servizio, da uno ad un altro ruolo anche
di diversa amministrazione.
Art. 26
Le disposizioni che regolano la misura del trattamento
di missione e di trasferimento del personale statale si applicano anche
ai segretari provinciali ed ai segretari comunali.
Il trattamento di missione e di trasferimento del
personale di ruolo e non di ruolo, compresi i salariati, degli enti locali,
degli enti parastatali ed in genere degli enti ed istituti di diritto pubblico,
anche con ordinamento autonomo, e degli enti ed istituti comunque sottoposti
a vigilanza o tutela dello Stato ovvero al cui mantenimento lo Stato contribuisca
in via ordinaria, non può comunque eccedere quello stabilito per
i dipendenti dello Stato di qualifica o categoria praticabili.
I dipendenti statali che compiano missioni per conto
degli enti ed istituti di cui al precedente comma, od anche per conto di
privati, conservano il proprio trattamento. Qualora essi svolgano, invece,
missioni in qualità di amministratori o di sindaci o revisori di
detti enti ed istituti hanno diritto al trattamento di cui al comma successivo.
Agli amministratori ed ai sindaci o revisori degli
enti ed istituti di cui al secondo comma, del presente articolo è
attribuito, per le missioni compiute in dipendenza della loro carica, un
trattamento di missione stabilito con deliberazione di ciascun ente od
istituto da approvarsi dalle amministrazioni vigilanti. Detto trattamento
non può eccedere quello previsto per i dipendenti dello Stato con
qualifica di dirigente generale.
Art. 27
Tutte le indennità comunque denominate, commisurate
ad una aliquota dell'indennità di trasferta, compresa quella di
cui all'art. 2 della legge 13 luglio 1967, n. 565, restano stabilite nelle
misure spettanti anteriormente alla data di entrata in vigore della presente
legge di cui all'art. 18 della legge 29 giugno 1951, n. 489, per il personale
dei ruoli centrali delle amministrazioni dello Stato destinato a prestare
servizio fuori dalla capitale, compete nella stessa misura prevista per
i dipendenti senza carico di famiglia quando il dipendente, coniugato senza
figli, non riscuote per il coniuge l'aggiunta di famiglia.
Il diritto di opzione, di cui al secondo comma dell'art.
8 del decreto legislativo luogotenenziale 7 giugno 1945, n. 320, non è
consentito nel caso di successive destinazioni da una ad altra sede di
servizio fuori dalla capitale.
Art. 28
Per le missioni all'interno compiute, per conto
dello Stato, da estranei alle amministrazioni statali, comprese quelle
con ordinamento autonomo, e del personale a riposo, il trattamento relativo
è stabilito dall'amministrazione che ha disposto l'invio in missione,
nei limiti della misura prevista per i dipendenti dello Stato in attività
di servizio con qualifica non superiore a quella di dirigente generale.
Art. 29
A coloro che conseguono la nomina a posto retribuito
a carico del bilancio dello Stato, spetta il solo rimborso delle spese
di viaggio per raggiungere la sede di servizio, purché questa sia
diversa dalla località di residenza.
Art. 30
Nulla è innovato per quanto riguarda il trattamento
di trasferta del personale postelegrafonico e ferroviario di cui, rispettivamente,
alle leggi 11 febbraio 1970, n. 29 e 11 febbraio 1970, n. 34 e successive
modificazioni.
Art. 31
Alle indennità ed agli altri rimborsi forfettari
di spese previste dalla presente legge per i graduati e militari di truppa
dell'Arma dei carabinieri e degli altri Corpi di polizia non si applica
l'esenzione prevista dall'art. 84, lettera e) del testo unico sulle
imposte dirette approvato con decreto del Presidente della Repubblica 29
gennaio 1958, n. 645.
Art. 32
Sono abrogate le leggi 4 agosto 1955, n. 721, 15
aprile 1961, n. 291, e 26 giugno 1965, n. 771. La presente legge entra
in vigore il primo giorno dal mese successivo a quello della sua pubblicazione
nella Gazzetta Ufficiale.
Art. 33
Per l'anno finanziario in corso alla data di entrata
in vigore della presente legge e per quello immediatamente successivo,
la spesa annua, per missioni e trasferimenti da effettuare all'interno
del territorio nazionale, non può superare quella prevista nei rispettivi
bilanci di previsione approvati od in corso di approvazione.
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