«Educare i figli
liberamente vuol dire non essere costretti a mandarli in una scuola di Stato
dove ci sono degli insegnanti che vogliono inculcare dei principi che sono il
contrario di quelli che i genitori vogliono inculcare ai loro figli educandoli
nell'ambito della loro famiglia». Silvio Berlusconi
Prendo
spunto dal sig. Pagnozza Natale, su Facebook che afferma: “On.
Berlusconi, perdoni la mia
arroganza ma che dico, la mia
supponenza nel
voler sapere dove ho travisato le sue parole se alla domanda dei miei figli :
“Papà ci spieghi il fine della frase del Presidente del Consiglio dei Ministri,
lui ha parlato della scuola e dei nostri insegnanti”. Ho risposto che i
vostri docenti insegnano solo ed esclusivamente per 6 ore al giorno per
circa 33/35 ore alla settimana per circa 140 ore al mese a non ubbidire
alla mamma e a me e soprattutto, di fare esattamente il contrario di quello che
vi diciamo o vi consigliamo di fare. Naturalmente Tutto questo sotto tortura”. I
miei figli si sono piegati in due dal ridere e poi hanno detto: “dai papà non ci
prendere in giro .... se questo è il senso della frase di Berlusconi vuol dire che non è mai entrato in una
scuola pubblica", ma ancora più grave è il fatto che il Ministro Gelmini abbia
dato ragione al Premier, come dice Romiti, dovrebbe dare le dimissioni.
Stiamo offendendo l'intelligenza del popolo italiano, prima
afferma una cosa e successivamente dice che è stato travisato. Non è la prima
volta ma adesso basta! Ha superato il limite!
Da quando Berlusconi è il capo di questo Governo, il costo della vita in Italia è
aumentato, diventando altissimo come quello della Germania e della
Francia, gli stipendi invece, sono i più bassi d’Europa, come quelli della
Grecia; la ciliegina sulla torta (tutta italiana!) è stato quella di
“obbligare”, di fatto, il popolo italiano a comprare un decoder e spesso
costringere a cambiare il televisore, facendo diventare ricco il figlio Pier
Silvio.
Noi “addetti ai lavori”, insieme ai genitori, siamo coscienti che
nel mondo della scuola pubblica, come in tutte le realtà lavorative, esistono le
eccezioni negative ma sono casi isolati e per questo bisognerebbe intervenire
con gli ispettori ministeriali per tutelare prima di tutto gli alunni e
successivamente i consigli di classe. Ma nel grande mondo della scuola statale
italiana c’è la vera cultura, la vera istruzione, gli insegnanti mal pagati
conoscono la storia, conoscono le lingue, conoscono l’informatica, il diritto,
hanno la coscienza, cuore, sentimento, emozioni vere, rigore morale; i docenti insegnano in
classi di 28-30 (a volte 35) alunni, aiutano gli studenti disabili, favoriscono
l’integrazione multietnica. Custodiscono un bene prezioso stabilito dalla
Costituzione Italiana che è la libertà di insegnamento ed un elemento insito nel
proprio essere “insegnante”, un valore incalcolabile, pregiato, unico, che è il
senso del sacrificio, riuscire ad arrivare a fine mese, come tutto il mondo
operaio e impiegatizio, come tutti i pensionati di cui mai nessuno parla, perché non esiste più la differenza
salariale tra queste categorie, tutti devono vivere nella miseria.
Si ricordi On. Berlusconi che la scuola pubblica educa. Si è
proprio così, educa meglio delle private, gli insegnanti sono gli eroi del
nostro tempo.
Un consiglio spassionato: vada in pensione, si goda i suoi nipoti
e il suo Milan, farebbe contenti milioni e milioni di persone in Italia e nel
mondo!
Inizia
il 28 febbraio l’udienza
davanti ai giudici della prima sezione penale del tribunale di Milano che
riguarda il processo sui fondi neri relativi ai diritti tv di Mediaset.
Berlusconi non si presenterà. Anche
in questo contesto il Premier è stato travisato?
Paolo
Latella
paolo.latella@alice.it