Lettera aperta

Al ministro del MIUR  Dott.ssa Maria Stella Gelmini

 

                 Sig. Ministro

 

Sono presidente di commissione per gli esami di Terza media in due scuole di Lucca . Le scrivo per  i problemi relativi  alla valutazione delle Prove INVALSI del 20 u.s.

Un pomeriggio di faticoso e stressante lavoro, svolto da tutti gli insegnanti delle commissioni d’esami, finito nella confusione  per colpa di un programma informatico di valutazione  che “per alcuni pochissimi casi, effettuava un calcolo non del tutto corretto. “ (comunicato stampa MIUR)

Ci  aspettavamo da parte Sua scuse e giustificazioni, che non   sono assolutamente arrivate.

Migliaia di ore buttate via (mandi i suoi ispettori a controllare) in un momento così faticoso dell’anno.

E Lei non si è fatta viva, non ha dato un minimo cenno. Per quanto La riguarda non è successo niente: così almeno ci è apparso.

 Il comunicato dell’Ufficio Stampa del  Ministero ci sembra  a  dir poco lesivo  della intelligenza degli insegnanti. 

Secondo questo comunicato va tutto bene….”l’unico inconveniente , davvero marginale riguarda il programma della maschera per la traduzione del punteggio in voto….“  Da questo di  si dovrebbe dedurre che non c’è stato alcun lavoro  aggiun5tivo da parte degli insegnanti   che invece hanno lavorato anche di notte  per  riverificare il punteggio di tutte le prove.

 Mi sembra proprio che non ci siamo! Dopo tanti discorsi sulla serietà dell’ INVALSI si esce con un programmino sbagliato e soprattutto si ha la sfrontatezza di dire che non è successo niente. Ma il Suo ufficio stampa era a conoscenza diretta di quanto avvenuto nelle scuole? E lei?

In ogni caso non una parola di scuse, non una parola di  incoraggiamento e speranza agli insegnanti confusi e anche molto irritati (sic!). 

Vede signor ministro l’errore c’è stato e se  non ci sono stati troppi drammi nelle scuole,  è  perché gli insegnanti, come sono soliti fare, si sono rimboccati le maniche e hanno sistemato gli errori da altri provocati nell’interesse dei loro  ragazzi. Però  faccia attenzione: questo non vuol dire che non ci siano stati problemi e che vada tutto bene!!!

Per piacere non minimizziamo;  lo dica al suo Ufficio! E’ successa una cosa grave, ed è ancora più grave se non la si vuole ammettere o la si vuole minimizzare.

Signor Ministro sempre più spesso ci capita  di essere soli, bersagliati e trascurati , in una scuola che deve affrontare    nuove sfide e che  deve rispondere a richieste crescenti nei confronti delle quali  gli insegnanti sempre dimostrano abnegazione e  disponibilità. 

Ogni volta ci aspettiamo  che Lei , oltre che bacchettarci, si dimostri un po’ più attenta e sensibile ai nostri  problemi e alla nostre richieste, in altre parole  che ci sia  più vicina o per lo meno che dia  la sensazione di esserlo.

            Si celebra  il 150°anniversario  dell’unità d’Italia. Si ricorda Diaz? Dalla disfatta di  Caporetto trasse una grande lezione e  capì che si poteva vincere solo  rafforzando il  morale dei soldati  che non dovevano più essere considerati solo carne da macello.  E fu così che  i nostri soldatini, incoraggiati e valorizzati dal loro “capo” trovarono motivazioni e forza  per arrivare vittoriosi sino a Vittorio Veneto.

Non siamo in guerra, se Dio vuole, ma qualcosa da imparare da Diaz c’è ancora.

 

La ringrazio per l’attenzione.

 

Il presidente delle commissioni di esami delle scuole

                                                                          “E.Pea” di Porcari e “Piaggia” di Capannori (Lucca)

                                                                                        Preside Pilade Ciardetti

Lucca 27 giugno 2011