LEGGO
Mercoledì 11 Maggio 2011 Chiudi chiudi finestra
di Lorena Loiacono


ROMA - Il test Invalsi non supera il primo banco di prova. Oggi tocca alle elementari ma ieri, per il debutto alle superiori, non sono mancate forti polemiche: migliaia gli studenti che si sono rifiutati di svolgere i test. «Il boicottaggio è stato un successo – dichiara Alessandro Mustillo del collettivo studentesco Senza Tregua – le percentuali vanno oltre ogni aspettativa. Ma abbiamo saputo che nella Capitale è stata sospesa un’intera classe e diversi studenti dell’Istituto d’Arte Roma II per tre giorni, perché colpevoli di non voler svolgere le prove Invalsi. E’ vergognoso, chiediamo che la preside venga rimossa dall’incarico».
Ed è stata proprio la Capitale la capofila della protesta con un boicottaggio compatto nei licei. Ma anche per i Cobas sono stati tanti gli scarabocchi, i fogli in bianco o i test strappati: «In centinaia di scuole i plichi non sono stati nemmeno aperti e da stasera – assicura il portavoce Piero Bernocchi - probabilmente finiranno nell’immondizia. In tante altre scuole invece i presidi-padroni ne hanno fatte di tutti i colori per costringere docenti e studenti a svolgere quei grotteschi quiz».
Ma per il Miur la percentuale delle classi ribelli sarebbe bassissima, solo 3 su un campione di 2300: appena lo 0,13%. Contro l’Invalsi è in arrivo anche lo sciopero indetto da Unicobas per domani e venerdì, giornata in cui la protesta arriverà a Roma sotto le finestre del Miur. Il ministro Gelmini è inamovibile: «Non si torna indietro. È il punto di partenza per avere una scuola migliore».
(ass)