Roma, 10 mag. (TMNews) - Nelle seconde classi degli istituti superiori
italiani si sono svolte oggi, per la prima volta, i discussi test standard di
verifica degli apprendimenti in lingua e matematica, predisposti dall'Invalsi,
l'Istituto nazionale per la valutazione del sistema di istruzione, cui hanno
partecipato circa mezzo milione di studenti: se da una parte il ministero
dell'Istruzione ha comunicato che "su un campione di 2.300 classi, solo 3 non
hanno svolto il test Invalsi" e che "quindi la percentuale di classi che non
hanno eseguito il test è pari allo 0,13%", dall'altra le prove continuano ad
essere oggetto di contestazione, soprattutto da parte dei sindacati di
base.
Cobas e Unicobas sostengono che le verifiche, volute dal ministero
dell'Istruzione per allineare il sistema di valutazione italiano a quello
internazionale, comportano una mole di lavoro per i docenti cui non
corrisponderà alcun compenso. Inoltre, sempre i sindacati di base, intravedono
nell'esito delle prove una sorta di prologo alla valutazione dell'operato dei
docenti che porterà premi solo ai più meritevoli.
Secondo Piero
Bernocchi, leader dei Cobas, i testi "saranno utilizzati per classificare le
scuole, i docenti, gli studenti, e per differenziare le buste paga degli
insegnanti" e che sono di questo parere, quindi contrari alla loro attuazione,
almeno "il 10-15% degli insegnanti".
Sempre i Cobas hanno avviato una
campagna "di indignazione" contro quella che considerano "la truffa dei quiz
Invalsi": secondo il sindacato di base le protesta avrebbero "fatto sbandare
vistosamente il carrozzone Invalsi, il Miur e i tanti presidi-dirigenti che si
considerano oramai i proprietari delle scuole. Gli stessi 'valutatori' Invalsi -
prosegue la nota sindacale - hanno ammesso quale è - parole loro - 'il vero
intento del Miur: quello di avere uno strumento al servizio dell'odiosa campagna
contro i lavoratori della scuola pubblica, un 'testificio' per fare la
classifica dei docenti buoni e cattivi, per delegittimare e smantellare la
scuola pubblica': esattamente quello contro cui stiamo lottando".
Nei
prossimi giorni le prove si svolgeranno anche nella scuola primaria, nelle
seconde e quinte classi, e nella scuola media, dove saranno coinvolte però solo
le prime classi. In corrispondenza delle prove, l'Unicobas ha previsto due
giorni di sciopero: giovedì 12 maggio i docenti saranno chiamati ad astenersi
dalle lezioni nell'ultima ora di servizio; il giorno dopo, il 13 maggio, è stato
proclamato lo sciopero per l'intera giornata ed una manifestazione nazionale,
con inizio alle 9,30, davanti al ministero dell'Istruzione.