Unicobas scuola

federazione sindacale dei comitati di base

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SCIOPERO? NON ORA, GRAZIE !!!!

Il vergognoso contratto firmato da CGIL, CISL, UIL a Febbraio

- ha sollevato una forte ondata di rabbia tra i lavoratori della scuola che hanno compreso come dietro la ben orchestrata campagna di stampa circa la favoletta delle 300.000 lire medie, si nascondesse l'elemosina non pensionabile di un salario accessorio che recupera soltanto la metà dell'inflazione reale e, per il resto, è composto quasi per intero da fondi destinati alla scuola dagli anni passati;

- ha provocato grande indignazione per la violenza esercitata nei confronti delle RSU che, udite udite, solo nella scuola debbono fare tutto in comunella, mentre negli altri comparti del pubblico impiego ogni singolo RSU è portatore in proprio di diritti sindacali (art. 3 della Costituzione nella scuola non viene così rispettato);

- ha causato forte risentimento per la conta dei permessi alle RSU che, osannate a parole come luogo di democrazia, vengono private nei fatti della possibilità di poter operare, dato che il monte permessi delle RSU elette vengono computati nella misura di 30 minuti per ogni dipendente di ruolo, mentre le segreterie provinciali di Confederali e SNALS se ne pappano 45 (alla faccia della democrazia elettiva), a tutto vantaggio di "rappresentanti" non eletti che si arrogano il diritto di contrattare anche nelle scuole ove non esistono.

Questi rilievi, e tanti altri che ancora si potrebbero sollevare, non giustificano, tuttavia che la categoria venga chiamata allo sciopero il 31 Marzo in quanto, essendo prossime le elezioni politiche e le Camere sono sciolte e quindi siamo senza interlocutore.

Non riteniamo corretto chiamare il mondo della scuola ad una mobilitazione a vuoto destinata a trasformarsi in una manifestazione di stampo elettoralistico a favore di un partito preciso: Rifondazione Comunista, molto vicino ai Cobas, che ha coindetto il corteo e che sarà presente in piazza.

Noi riteniamo che si debbano usare questi momenti di giusta rabbia per discutere con la categoria e per approfondire i legami con la stessa in merito ad alcune questioni fondamentali (democrazia, rappresentanza, struttura del salario, etc.) ed attendere che si formi il nuovo governo per rilanciare la lotta nei modi e nelle forme più opportune.