Unicobas scuola

federazione sindacale dei comitati di base

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VADEMECUM PER LE RSU UNICOBAS

  1. RSU
  2. rappresentanti dei sindacati firmatari del contratto (CGIL, CISL, UIL, SNALS)

  3. RSU e sindacati sono due realtà di parte sindacale che partecipano con finalità sostanzialmente diverse: la RSU in rappresentanza delle esigenze dei lavoratori della scuola; i sindacati firmatari delle esigenze di coerenza con il contratto nazionale.

    Il dirigente scolastico è tenuto a convocare, per l'inizio delle trattative, i rappresentanti provinciali dei sindacati firmatari, ma solo qualora questi fossero stati accreditati entro 10 giorni dalla proclamazione degli eletti RSU (art.10 CNQ parte 2,comma)

  4. Cosa accade se RSU e sindacati non sono d'accordo?

  5. In caso di disaccordo, la RSU decide al proprio interno a maggioranza. Non vi sono invece norme contrattuali che regolano il disaccordo tra RSU e sindacati, né che prevedano quanti sindacati sono necessari per la firma del contratto di scuola. Secondo noi la firma della RSU è necessaria e sufficiente. Se mancasse, il contratto non avrebbe valore: infatti i sindacati non possono sostituirsi alla RSU.

  6. Quali sono i primi compiti che devono svolgere gli eletti RSU UNICOBAS?
  1. Valutare le condizioni di agibilità politico-sindacale all'interno della RSU della propria scuola e la convenienza o meno di stilare il regolamento interno (a questo proposito vedi la nostra bozza di regolamento interno delle RSU).
  2. fare un'analisi dei principali problemi della scuola in materia d'organizzazione del lavoro dei docenti e del personale ata, facendo tesoro delle indicazioni provenienti dalla base.
  3. elaborare una ipotesi di piattaforma da sottoporre all'assemblea sindacale,

  4. 4. prendere contatto con il dirigente scolastico per concordare il primo incontro e stabilisce una calendarizzazione di massima degli incontri successivi

  5. Ci sono dei suggerimenti operativi per poter gestire gli incontri con la controparte?

  6. In primo luogo dobbiamo sempre tener presente il fatto che "i dirigenti sindacali nell'esercizio delle loro funzioni, non sono soggetti alla subordinazione gerarchica" (CCNQ 7/8/98, parte III, art. 18, comma 6), consigliamo inoltre ai nostri rappresentanti di:

    a) richiedere un apposito registro dei verbali su cui registrare tutte le contrattazioni e le singole posizioni sugli argomenti trattati;

    b) pretendere che la trattativa si svolga sempre tra i rappresentanti sindacali eletti ed il dirigente, che non può essere sostituito da un insegnante o da altro personale privo della qualifica dirigenziale;

    c) pretendere che le convocazioni:

    - siano concordate fra dirigente ed RSU;

  1. fa un'analisi dei principali problemi della scuola in materia d'organizzazione del lavoro dei docenti e del personale ATA
  2. elabora la piattaforma rivendicativa
  3. chiede l'approvazione della piattaforma all'assemblea dei lavoratori ed il mandato a trattare
  4. tratta con la dirigenza scolastica
  5. presenta l'ipotesi d'accordo all'assemblea dei lavoratori per farla approvare e chiede il mandato a firmare
  6. stipula il contratto con la dirigenza scolastica
  7. svolge una funzione di verifica e controllo dell'applicazione del contratto
  8. Le diverse materie di contrattazione ed informazione hanno tutte la stessa scadenza o tempi di durata diversi?

  9. E' chiaro che alcune materie riguardano procedure che si ripetono annualmente come l'utilizzazione del Fondo dell'Istituzione, l'utilizzazione del personale in base al POF e l'assegnazione a plessi e succursali ed è bene che al momento dell'accordo si sottoscriva la clausola di tacito rinnovo se nessuna delle parti ne chiede la revisione entro una certa data prima della scadenza.

    Invece altri argomenti come la sicurezza e i diritti sindacali non hanno periodicità e gli accordi possono avere una validità pluriennale, purchè contengano anch'essi una clausola di garanzia che preveda la possibilità di dare disdetta entro una certa data o la possibilità di integrazione e/o revisione su richiesta di parte sindacale.

  10. C'è un periodo dell'anno scolastico preciso in cui si contratta?

  11. Il contratto integrativo deve essere discusso tra l'approvazione del POF e la delibera del collegio sul Piano delle attività.

  12. Come svolge la sua funzione di controllo la RSU?

  13. La RSU controlla attraverso l'informazione, con lo scopo di rendere trasparenti le decisioni del dirigente scolastico e valutare l'applicazione di un accordo per introdurre eventuali modifiche nel rinnovo contrattuale successivo.

    L'informazione è preventiva quando ancora il dirigente non ha preso alcuna decisione e informa sui criteri che intende seguire

    L'informazione è successiva quando il dirigente informa sugli atti adottati.

  14. L'informazione deve essere richiesta dalla RSU?

  15. L'informazione è una iniziativa che deve prendere il dirigente scolastico, qualora la ometta, nonostante la richiesta della RSU, compie "attività antisindacale" (ex art. 28, L. 300/70), sanzionabile dalla Magistratura

  16. Quali argomenti riguarda l'informazione preventiva?

  17. L'informazione preventiva riguarda:

  1. I criteri con cui sono retribuite le persone con il fondo o con altre risorse.

  2. L'informazione dovrebbe essere data verso ottobre, dopo che sono stati definiti il piano delle attività dei docenti e del personale amministrativo, tecnico ed ausiliario. La documentazione è il piano complessivo di utilizzazione del fondo che deve poi essere deliberato dal consiglio di istituto e prima che il consiglio deliberi. una convenzione o un accordo che prevede attività retribuite con altri finanziamenti (genitori, alunni, ente locale, privati, regione, Unione europea, ecc.).

    Crediamo fare cosa gradita nel rammentare gli articoli relativi all'utilizzo e gestione del Fondo dell'Istituzione (artt. da 26 a 31 CCNI 99, CM 194/99)

    Sulle attività da retribuire delibera il Consiglio di circolo o d'istituto, che acquisisce la delibera del Collegio dei docenti (art. 30 CCNI 99) e le proposte del responsabile amministrativo adottate dal capo d'istituto, previa contrattazione con le RSU.

    Con il fondo sono retribuite, eventualmente anche in misura forfetaria, le seguenti prestazioni:

    a) - la 'flessibilità', le turnazioni dell'autonomia (per i docenti "flessibili" possono essere previsti compensi);

  1. - le attività aggiuntive di insegnamento (50.000 lire lorde ad ora)
  2. - le attività aggiuntive funzionali all'insegnamento (28.000 lire lorde ad ora);

  3. d) - le prestazioni aggiuntive del personale ATA, sia oltre l'orario che 'intensificate" (dalle 20 alle 39 mila lire lorde

    ad ora);

    e) - l'attività dei collaboratori dei capo d'istituto, eletti dal collegio ai sensi dell'art. 7, comma 2, lettera h, T.U. (escluso il collaboratore vicario che è funzione-obiettivo) e dei 2 (massimo) scelti discrezionalmente dal dirigente;

    f) - ogni altra attività deliberata dal consiglio di circolo o d'istituto nell'ambito del piano delle attività.

    Nonostante i capi d'istituto e i segretari presentino generalmente la questione avvolta da indeterminazione e incertezze, l'entità del fondo, attribuito dal MPI, è determinabile fin dal 1" settembre sulla base dei seguenti parametri:

    - £ 629.461 moltiplicato per ogni docente in organico di diritto è finalizzato esclusivamente per pagare gli ulteriori impegni didattici e la flessibilità didattica e organizzativa attuata dai docenti;

    - £ 307.985 moltiplicato per il numero di addetti ATA è utilizzabile esclusivamente per retribuire le attività aggiuntive svolte da questo personale.

    - £ 693.000 per ogni posto in organico di diritto del personale docente ed educativo;

    - £ 900.000 per ogni posto in organico di diritto del personale docente della scuola superiore, finanziamento comprensivo della quota per la realizzazione degli Interventi Didattici Educativi ed Integrativi - IDEI;

  4. il finanziamento previsto dalla L. 440/97 (ridotto, per l'a.s.2000/2001, di oltre il 60%, LC 194/2000):
  5. per il POF (1.500.000 per scuola, 2.500 per alunno, 25.000 per docente);
  6. per la formazione (750.000 per scuola, 12.000 per docente).
  7. eventuale finanziamento per ogni scuola:

  8. con sezioni carcerarie e ospedaliere (3.000.000);

    sede di riferimento per l'educazione per adulti e corsi serali (2.000.000);

    ricadente in aree a forte processo immigratorio(da definire);

    Ulteriore finanziamento potrebbero derivare da attività o progetti realizzati con l'UE, gli Enti Locali, soggetti pubblici e privati, comprese le famiglie che pagheranno per le attività integrative (peraltro già previste fin dal 1924 coi Regio Decreto 965, che però ne imponeva l'assoluta e totale gratuità!).
     
     

  1. Il numero di classi e l'organico per l'anno scolastico successivo.

  2. Sono materie regolate dalla legge e da atti amministrativi, ma vanno subordinati alle norme disposte dalla L. 626 su igiene e sicurezza.

    I principali riferimenti normativi al riguardo sono:

    - DM 331 del 24 luglio 1998 - Riorganizzazione della rete scolastica, formazione delle classi e determinazione degli organici del personale della scuola

    - DM 141 del 3 giugno 1999 - Formazione classi con alunni in situazione di handicap