Natalia Poggi
n.poggi@iltempo.it
Il «No Gelmini Day» viaggia su internet. La campagna nazionale
di protesta contro il Decreto Legge sottoscritto dal inistro dell'Istruzione
è prevista per domani 2 ottobre ed è un'iniziativa che «parte
dal basso» e dunque s'affida, pure, alla Rete.
Ci sono blog con indirizzi e-mail dove far pervenire le adesioni delle
varie scuola (il più gettonato è nonrubatecilfuturo@gmail.com
ideato da genitori e insegnanti della scuola Iqbal Masiq di Roma la cui
preside Simonetta Salacone è diventata la portabandiera della crociata
anti-Gelmini) e dove si prega di far circolare la notizia: «8 scuole
su 10 dicono no - aggiungici al tuo blog». L'imperativo categorico
è coinvolgere più insegnanti, bambini e soprattutto genitori
(i «meno informati») e indottrinarli sui punti più contestati
del decreto. Fondamentale per i promotori dei blog è il risvolto
mediatico della loro inziativa: si chiedono fotografie che testimonino
le proteste che serviranno per la realizzazione di un filmato sulla rete
delle scuole. «Chiederemo a trasmissioni come Blob, Striscia, o simili,
di mandarlo in onda» si legge nel blog.
Le risposte, comunque, non si sono fatte attendere. Nei giorni scorsi
è arrivata la proposta del circolo didattico Basile a Torre Angela
che ha organizzato per domani una specie di «Notte bianca»
Spettacoli per bambini, lettura di favole, clown e musica per bambini a
cominciare dalle 17.30. Poi tornei di scacchi e in serata il dibattito
tra genitori, dirigenti e professori delle varie scuole che stanno protestando.
Fuori dalle scuole elementari (il ritorno del maestro unico le coinvolge
direttamente) è partito il volantinaggio ai genitori. Un centinaio
gli istituti romani che aderiscono alla protesta. Con lo slogan «Giù
le mani dalla scuola pubblica - abbiamo bisogno del tuo aiuto» la
scuola G.B. Vico di piazzale degli Eroi (il plesso comprende anche la Cairoli
e l'Ariosto) per domani pomeriggio all'uscita della scuola ha invece organizzato
una catena umana.
La protesta non si esaurisce qui perchè venerdì
3 ottobre sotto il Ministero dell'Istruzione, in concomitanza con lo sciopero
generale, si svolgerà la manifestazione dell'Unicobas, il cui segretario
nazionale Stefano D'Errico ha illustrato, ieri, i temi della protesta insieme
ad Antonio Di Pietro e l'Italia dei Valori. Sabato, invece,
sarà la volta della Rete degli Studenti: stessa location, Viale
Trastevere davanti al Ministero e uno slogan suggestivo: «Emergenza
ballismo» in senso di frottole, balle («quelle che racconta
il teatrino Gelmini- Tremonti-Berlusconi»).
Intanto il decreto sulla scuola è approdato nell'Aula di Montecitorio
e sarà votato a partire dalla prossima settimana. Il governo, per
ora, non ha posto la fiducia sul provvedimento. Sull'ipotesi, che è
stata paventata anche dallo stesso Walter Veltroni durante la convention
«Salva l'Italia - Ripartire dalal scuola», il ministro dei
Rapporti con il Parlamento Elio Vito ha osservato che è «prematuro
parlarne». «Mi auguro sempre - ha spiegato Vito - che non sia
necessario». E invece per l'opposizione la fiducia è ormai
un fatto sicuro.