Incarichi: i precari dicono no alle cattedre “over 18”
di Precari Unicobas Movimento Autogestito
Siamo arrivati alla soluzione finale: quest’anno pochissimi precari prenderanno l’incarico alle convocazioni. Con i tagli della “riforma” Gelmini ed i nuovi quadri orari delle superiori dopo l’assunzione ai precari vengono scippate anche le supplenze (e la situazione è destinata a peggiorare nel corso dei prossimi 4 anni, quando la riforma entrerà a regime). L’assorbimento degli esuberi del personale perdente posto riduce moltissimo gli incarichi. Come se non bastasse, gli Uffici scolastici provinciali danno cattedre anche a 24 ore, infischiandosene del limite contrattuale fissato a 18.
Anche i precari che attualmente occupano una posizione utile in graduatoria non hanno alcuna garanzia. Inoltre nessuno garantisce che l’anno prossimo le graduatorie permanenti ci saranno ancora, mentre invece il governo continua a parlare di nuove forme di reclutamento che avranno come unico effetto l’estromissione di tutti gli attuali precari dalla scuola.
Perciò i precari costruiranno un fronte comune. Accetteranno le cattedre più consone e, nel caso in cui superino le 18 ore, rivendicheranno il diritto, sancito dall’art. 28 del Ccnl, a non svolgere un orario maggiorato di insegnamento (retribuito con una mancia!). Nessuno può obbligare i lavoratori della scuola a forme di straordinario obbligatorio.
Il personale di ruolo farà altrettanto. In questo modo gli Uffici scolastici provinciali saranno costretti a chiedere al Ministero un’integrazione di organico, si liberemo altri posti per i colleghi rimasti senza lavoro e s’avranno maggiori garanzie per il futuro.
L’Unicobas ha preparato un documento di diffida, da inviare ai dirigenti scolastici e agli uffici organici degli Usp e lancia un appello a tutti i comitati dei precari e alle organizzazioni sindacali della scuola a sostenere e coordinare insieme questa forma di lotta e di controllo sulla legittimità delle cattedre e delle nomine.
 
Stefano d’Errico