Scuola, un mese di proteste Comincia l'Università
Per la scuola non c'è pace: contro tagli e riforme decisi dal governo, dopo
gli scioperi della fame intrapresi sul finire dell'estate dai precari, culminati
con il blocco dello Stretto di Messina di metà settembre, a partire da domani
assisteremo alla mobilitazione di studenti e dei sindacati di comparto: i primi
a scendere in piazza, per tre giorni consecutivi, saranno le associazioni
studentesche universitarie, con in testa Udu e Link.
Venerdì 8 Ottobre
la mobilitazione si estenderà ai sindacati Usi Ait Scuola e Unicobas, che
sfileranno a Roma fino al ministero dell'Istruzione, agli studenti delle scuola
superiori (l'Unione degli Studenti promette di riempire 45 piazze), ai
coordinamenti dei genitori e ai coordinamenti precari scuola. Venerdì prossimo
le lezioni potrebbero davvero essere a rischio: i lavoratori della conoscenza
della Cgil hanno infatti deciso di astenersi per un'ora (la prima o l'ultima).
Il 13 ottobre a fermarsi sarà il personale non docente con contratti di
tipo co.co.co aderente a Felsa-Cisl, Nidil-Cgil e Uil Cpo. Due giorni dopo, il
15 ottobre, a scioperare, per l'intera giornata, saranno docenti e Ata vicini ai
Cobas (sono previste diverse manifestazioni locali). Le contestazioni di
rappresentanti della scuola continueranno il 16 ottobre, quando le associazioni
studentesche si mischieranno ai manifestanti Fiom-Cgil. Il 30 ottobre torneranno
in piazza i precari: a Napoli è in programma una manifestazione del
Cps.
Il 3 novembre protesteranno gli iscritti all'Anief, gli educatori in
formazione che nel giorno dell'ennesimo sciopero generale si ritroveranno a Roma
davanti al Miur. Presto potrebbero inoltre entrare in scena gli altri sindacati,
ad iniziare dalla Cisl, che ha promesso da tempo, attraverso il segretario
generale Raffaele Bonanni, «una contestazione in autunno per il settore della
scuola martoriato dai tagli».