Ruolo istituzionale diverso da Ata. Ma altri sindacati dicono no
Roma, 30 apr. (Apcom) - La Gilda degli insegnanti continua la sua battaglia
per istituire un'area di contrattazione separata per i docenti rispetto
al personale amministrativo, tecnico ed ausiliario che opera nella scuola:
traendo spunto dal riordino dei comparti per la contrattazione sindacale,
al quale sta lavorando il governo, Rino Di Meglio, coordinatore nazionale
della Gilda, ha oggi espresso questa esigenza attraverso una lettera inviata
al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, e al ministro della Funzione
pubblica, Renato Brunetta. Per dimostrare la necessità di un intervento
da parte del governo, il leader della Gilda sottolinea la necessità
del "riconoscimento del ruolo istituzionale degli insegnanti" attraverso
un'area contrattuale separata: una soluzione che Di Meglio ritiene anche
"fondamentale per valorizzare l'istruzione e renderla realmente volano
della ripresa economica, culturale e civile del nostro Paese. E che indicherebbe
diritti e doveri inequivocabili consentendo di richiedere assunzioni di
responsabilità precise" Il sindacalista ricorda anche, riferendosi
al sondaggio commissionato di recente dalla stessa Gilda alla Swg sui problemi
della categoria, che "questo tipo di area è già stata concessa
a molte categorie professionali, come per esempio i medici, e non comporterebbe
alcun aggravio di spesa. C'è poi da considerare "che il 63% dei
docenti italiani è favorevole a questa proposta". La Gilda degli
Insegnanti, che da diversi anni si è impegnata nella richiesta di
separazione del contratto dei docenti da quello degli Ata, ricorda che
su questo tema "con la sentenza 322/2005" si è chiaramente "espressa
anche la Corte costituzionale, sancendo la specificità della funzione
docente". "Ci auguriamo - conclude Di Meglio - che il Governo non trascuri
l'importanza di questa svolta e che si impegni per raggiungere questo obiettivo,
rinnovando il mandato sociale degli insegnanti". Ma non tutti i sindacati
sono d'accordo sui contenuto della proposta della Gilda.
La scorsa settimana, ad esempio, è stato presentato a Roma
un disegno di legge, sostenuto da Idv, Unicobas e Altrascuola, che vorrebbe
introdurre nella scuola un contratto non più di tipo impiegatizio
ma che dia la possibilità di valorizzare l'impegno del personale
docente ed Ata: senza però scindere le due figure. Secondo Stefano
d'Errico, leader Unicobas, "il personale non docente ha importanti responsabilità
civili e penali, basti pensare ai collaboratori scolastici, al pari dei
docenti. Da sempre è di supporto fattivo alla realizzazione della
didattica: sarebbe assurdo svincolarli in un contratto diverso da quello
dei docenti. Il problema semmai è quello che non ci sono i soldi
per valorizzare il personale: ma allora perchè - si chiede d'Errico
- il personale di università, magistratura e forze dell'ordine ha
un contratto non impiegatizio e ben remunerato?".