Manuale del rappresentante RSU

A cura di Claudio Galatolo

Per aver chiaro come deve essere improntato il nostro lavoro all'interno delle RSU

dove siamo stati eletti bisogna tener presenti tre aspetti fondamentali che sono:

1) il modo con cui "queste RSU" sono nate e sono state elette;

2) la normativa di contorno che tende a sminuirne il valore ed il potere, relegandole a

mero orpello aziendale.

3) la configurazione solidale e di base del nostro sindacato che comunque supera e va

oltre le RSU stesse nel suo disegno strategico complessivo.

Cerchiamo di sviscerare uno per volta questi aspetti per poi trarre una sintesi che faciliti il nostro cammino.

Il 3/2/1993 il rapporto di lavoro di tutti i dipendenti pubblici viene privatizzato attraverso il decreto legislativo n° 29: in sostanza si applica nel pubblico il "modo di produzione" del privato e viene quindi prevista la possibilità di costituire rappresentanze sindacali aziendali (RSA).

11 20/12/93 un accordo tra sindacati confederali, Confindustria e Intersind segna la nascita di un nuovo organismo di rappresentanza dei lavoratori, le rappresentanze sindacali unitarie (RSU) che sostituiscono le precedenti strutture, RSA e consigli di fabbrica. Tale accordo costituisce attuazione del protocollo d'intesa sulla politica dei redditi e dell'occupazione, sugli assetti contrattuali, sulle politiche del lavoro e sul sostegno al sistema produttivo, firmato il 23 luglio 1993. In detto accordo viene introdotta la vergognosa formula del 33% garantito (i due terzi dei seggi viene assegnato mediante elezione a suffragio universale, il residuo terzo è "riservato" ai sindacati firmatari del CCNL, cioè in pratica a CGIL, CISL e UIL per cui la triplice con appena il 18% dei voti si assicura il 51%, cioè la maggioranza assoluta).

A partire dal 1997 il D. Lvo 29/93 viene rivisto, integrato e aggiornato in seguito alle modifiche introdotte all'art. 19 dello statuto dei lavoratori (legge 300/70) dal referendum dell'11/6/95 ed anche in vista dell'attuazione dell'autonomia scolastica e dell'introduzione delle RSU in tutto il pubblico impiego. La versione definitiva del D. Lvo 29/93, modificata e integrata dalla legge 59/97 e dai decreti legislativi 396/97, 80/98 e 59/98 è stata pubblicata nel supplemento ordinario n° 98/L della G.U. n° 119 del 25/5/98.

Vediamo cosa prevede la versione definitiva del D. Lvo 29/93 riguardo alla privatizzazione del rapporto di lavoro ed alle RSU:

- il comma 2 dell'art.2 chiarisce che "i rapporti di lavoro dei dipendenti delle amministrazioni pubbliche sono disciplinati dalle disposizioni del capo I, titolo lI, del libro V del codice civile e dalle leggi sui rapporti di lavoro subordinato nell'impresa, ... .", cioè in pratica dallo statuto dei lavoratori;

- il comma 3 dell'art. 47 prevede la costituzione di "un organismo di rappresentanza unitaria del personale" in ciascuna amministrazione, ente o struttura amministrativa;

- il comma 6 dell'art.47 prevede che" i componenti delle RSU sono equiparati ai dirigenti delle RSA ai fini della legge300/70 e del D. Lvo 29/93" ed inoltre viene prevista la stipula del CCNQ sui permessi ed i diritti sindacali delle RSU (vedi allegato 2);

- il comma 7 prevede che "accordi possano disciplinare le modalità con le quali la RSU esercita in via esclusiva i diritti di informazione e di partecipazione" (questi accordi non sono mai stati sottoscritti !); nello stesso comma si prevede la possibilità che in fase di contrattazione integrativa la RSU possa essere integrata da rappresentanti delle organizzazioni firmatarie del CCNL (questi accordi sono stati immediatamente realizzati!);

- il comma i dell'art. 47 bis prevede che l'ARAN ammette alla trattativa nazionale le organizzazioni sindacali che abbiano nel comparto una rappresentatività non inferiore al 5%, considerando a tal fine la media tra il dato associativo ed il dato elettorale, cioè i voti ottenuti a livello nazionale nelle elezioni RSU.

- il comma 3 dell'art. 47 bis prevede che i contatti collettivi nazionali (CCNL) sono validi se sottoscritti da sindacati che nel complesso raggiungono almeno il 51% come media tra iscritti e voti RSU oppure il 60% di voti RSU.

Le elezioni delle RSU si sono svolte in tutto il pubblico impiego due anni fa e così doveva essere anche per il comparto della scuola, ma ricordiamo tutti come, con le liste presentate, le commissioni elettorali insediate e le schede elettorali già stampate, la grande paura fece fare retromarcia ai 4 porcellini (CGIL, CISL,UIL e SNALS) e tutto venne gettato al macero. Questo golpe è stata una della figura più meschine della democrazia sindacale e non in Italia dopo il ventennio fascista.

La grande paura venne originata dal fatto che queste elezioni avvenivano a livello provinciale e lor signori si erano accorti all'ultimo momento che l'Unicobas e gli altri sindacati di base avevano presentato liste in quasi tutti i Provveditorati d'Italia: questo significava la possibilità di perdere il monopolio laddove era situato il mercatino delle tessere e soprattutto c'era il pericolo di perderlo nella trattativa nazionale.

Si sono presi due anni di tempo per cercare di volgere a loro favore una situazione che stava scappando di mano: si è atteso l'avvento dell'autonomia e della scuola azienda per far eleggere una RSU per ognuna delle 10.700 scuole italiane. In sostanza le RSU sono state elette solo nel livello più basso di contrattazione, saltando i livelli provinciale, regionale e nazionale dove i 4 porcellini si sono voluti mantenere il monopolio. Inoltre la presentazione di migliaia di liste in un breve lasso di tempo è ovviamente risultata più accessibile a sindacati di Stato che hanno distaccati in tutte le province d'Italia che non ai sindacati di base come l'Unicobas che non hanno distaccati e non sono ancora diffusi in modo capillare in tutte le province. Non bisogna dimenticare poi che in questi due anni per impedire la nostra crescita il MPI, su pressione dei 4 porcellini, ha pensato bene di toglierci

a) ci si poteva candidare solo nelle liste di un sindacato "d.o.c.", ovvero con tanto di statuto depositato presso notaio e ARAN, col codice di autoregolamentazione approvato dalla commissione di garanzia, etc.; un qualsiasi coordinamento di lavoratori interno ad una scuola, anche se maggioritario in essa, non poteva presentarsi come tale;

b) non c'è stata "par condicio": all'Unicobas, anche nella fase elettorale, sono stati negati permessi sindacali ed assemblee in orario di servizio;

c) è stata impedita la presentazione di liste comuni tra i sindacati di base per sommare i voti ai fini della rappresentanza.

- il comma 3 dell'art.5 del CCNQ 7/8/98 sulla costituzione delle RSU prevede che: "nella contrattazione collettiva integrativa, i poteri e le competenze contrattuali vengono esercitate dalle RSU e dai rappresentanti delle organizzazioni sindacali di categoria firmatarie del relativo CCNL di comparto";

- il punto III dell'art.9 del CCNL '99 afferma che: "la delegazione trattante a livello di istituzione scolastica è costituita dalle RSU e dai rappresentanti delle OO. SS. di categoria firmatarie del presente CCNL, come previsto dall'accordo quadro 7/8/98 sulla costituzione delle RSU".

Dovremo trattare quindi sempre e comunque insieme ai 4 porcellini dove siamo stati eletti noi e loro no, mentre non potremo andare a trattare dove non siamo stati eletti. Inoltre, sempre il CCNQ 7/8/98 sulle RSU all'art. 10, denominato "clausola dì salvaguardia, prevede che:

- le associazioni sindacali che hanno aderito alle elezioni delle RSU rinunciano a costituire le RSA previste dall'art. 19 della legge 300/70 (praticamente avendo tutte le organizzazioni sindacali aderito alle elezioni delle RSU, le RSA nella scuola non esisteranno più);

- le associazioni rappresentative possono comunque costituire terminali di tipo associativo all' interno delle scuole: questi"componenti" usufruiscono dei permessi retribuiti di competenza delle associazioni e conservano le tutele e le prerogative proprie dei dirigenti sindacali (alla faccia della salvaguardia: anche se nessuno lo elegge e nessuno lo vuole, "il terminale associativo", nuova edizione del delegato sindacale, parteciperà alla trattativa ed usufruirà di più permessi sindacali delle RSU (per l'esattezza 36 minuti per dipendente contro i 30 minuti"concessi" alle RSU (vedi comma 4 art.3 del CCNQ del 9/8/2000).

Comunque non rientra nel nostro codice genetico lasciarci intimorire da formule di salvaguardia che sono molto teoriche ma difficilmente praticabili. Se infatti noi sapremo essere un serio riferimento della base che ci ha eletto (questo non dimentichiamolo mai) fantomatici terminali o agenti esterni avranno scarsa possibilità di successo e di manovra, soprattutto per quanto riguarda quella che è la loro specialità: instaurare il mercatino clientelare delle tessere all'interno della scuola.

Noi dovremo far leva sul fatto che le RSU sono state elette dalla base, anche se in modo imperfetto, farcene paladini e cercare di inglobarle nel progetto più generale del nostro sindacato, che di base è veramente, spiazzando chi continuerà a fare sindacato in modo verticistico, monopolistico e clientelare.

Per questa ragione una delle prime cose da fare sarà la costituzione di coordinamenti zonali, provinciali e regionali delle RSU Unicobas.

Non cadiamo però nell'illusione che la RSU sia sufficiente a risolvere tutti i problemi, non cadiamo cioè in un'ottica particolaristica. Le RSU possono essere un forte strumento ed un grande trampolino di lancio per il nostro sindacato che, nelle scuole dove siamo stati eletti, riconquista tutti i diritti sindacali ma l'obbiettivo principale rimane sempre quello di far crescere il sindacato Unicobas, l'organizzazione "autogestionaria" dei lavoratori, unica in grado di uscire dal particolarismo delle singole scuole e di elaborare un progetto globale di nuova scuola in una società libera.

Dovremo saper sfruttare questo trampolino di lancio per espanderci nelle scuole e nelle province dove ancora non siamo presenti per fare in modo che tra 3 anni, alle prossime elezioni RSU, l'Unicobas superi il 5% di media tra voti ed iscritti ed acceda alle trattative nazionali rompendo l'indecoroso monopolio esercitato da CGIL,CISL,UIL e SNALS.

Allegati:

- allegato 1: CCNQ 7/8/98 sulla costituzione delle RSU;

- allegato 2: CCNQ 7/8/98 sui diritti ed i permessi sindacali relativi alle RSU;

- allegato 3: art. 6 del CCNL 99;

- allegato 4: modulo per la richiesta di permesso sindacale;

- allegato 5: modulo per la richiesta di assemblea in orario di servizio;

- allegato 6: consigli pratici ed informazioni utili.